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Lanostra rubrica sul mondo golfistico a cura di Paolo Pilla
PILLOLE DI GOLF/287: ALL'ALBENZA IL CAMPIONATO INDIVIDUALE AIGG
Dario Bartolini si aggiudica il titolo italiano asoluto
Altra cosa, si respira l’aria di Costantino Rocca, ti sembra spesso di vedertelo accanto. Qui trovi il rispetto delle Regole, del Campo, e del compagno di gioco, nella costante semplicità, quella che emana lo sguardo di quel grande Campione, che qui è nato, e qui si è avvicinato al Golf.
Racchiuso tra la Val Brembana e la Val Seriana, il Bergamasco ha un’atmosfera particolare. È un ambiente schietto come la sua gente, che non ha perso la sua antica fisionomia. La città alta di Bergamo, il suo centro storico, è completamente circondato dalle originali mura venete, imponente realizzazione architettonica del ‘500. Perfettamente conservati i numerosi baluardi, le garitte, i passaggi per le bocche da fuoco; non a caso ha il riconoscimento di patrimonio mondiale dell’umanità. Anche la popolazione, se vanta origini lì da sempre, manifesta il carattere veneto: laborioso, semplice, tranquillo.
Schietta è la Val Brembana ricca di acque, con il suo fiume, il Brembo, che scende dal Pizzo del Diavolo, e dopo aver dato ristoro alla valle, finisce il suo corso nelle acque dell’Adda. E nell’Adda conclude la sua corsa anche il Serio che, originato dall’omonimo passo, percorre la Val Seriana creando lo spettacolo dell’acqua nebulizzata, con il triplice salto di 315 metri. Gode il territorio anche del fiume Oglio, che allo sbocco della Valcamonica va a formare il profondo lago d’Iseo, su cui insiste la maggiore isola lacustre d'Italia. La sponda bergamasca del lago, poi, presenta panorami vertiginosi con rocce a strapiombo, e i famosi orridi.
Se ci portiamo un po’ più in quota, sulle cime delle Orobie, si trovano incantevoli piccoli laghi.
Ho inteso richiamare questo scenario, perché lo si ritrova sul Campo da Golf: non orridi, non pericoli, ma l’incanto di queste diversità: le buche, del tutto diverse l’una dall’altra, sempre a tirare con i piedi non allineati, con panorami da incanto arricchiti dalle cime che lo circondano e dalle alberature di ricche essenze. Percorso curatissimo! Ho avuto la consapevolezza di giocare in uno dei più bei Campi d’Italia, di questa Italia le cui bellezze non finiscono mai di stupire.
Si avverte ampiamente la classe di chi lo governa e lo cura. Una costante attenzione e gentilezza, da parte proprio di tutti: la segreteria, i caddie masters, il personale del ristorante. Dappertutto scrupolosa pulizia, celerità del servizio, il rendere sempre l’ospite oggetto di attenzione. Alla buca uno, un team di hcp un po’ alto, ha cominciato a tirare storto: chi a destra, chi a sinistra. Lo starter, allarmato della conseguenza di troppa attesa del team successivo, ha subito telefonicamente chiesto la presenza di qualcuno che provvedesse a seguire quel team, per aiutarlo, e difatti subito due dipendenti si sono alternati a seguirlo, anzi a precederlo in veste di fore-caddie, e questo per tutte le 18 buche. Hanno aiutato a cercar la pallina, sempre con gentilezza, senza far pesare la loro presenza. E così nessun ritardo. Complimenti Albenza!
Più che scontati i vincitori del torneo, che vedeva i concorrenti di prima cat. giocare Medal, e quelli di seconda Stableford. Per il Netto di 1^ cat., la palma delle 36 buche Medal è andata ad Alessandro Lerbini (141), mentre il Netto di 2^ cat, su 36 buche stableford, è stato per Gianni Piva con 72. Tra coloro che han giocato nella veste di amici dei giornalisti, si è distinto Valerio Lerbini con 35 punti. Ed ora il Lordo: in 2^ cat. è 1° lordo Maurizio Trezzi con 34, in 1^ cat., come era da supporre, -il 1° Lordo di prima cat. è Dario Bartolini, con 152 punti medal, che ha raggiunge il titolo di Campione Italiano Assoluto.
Io non ho fatto gran risultato, ma ho apprezzato quel Campo come non mai. Ho avuto il piacere di soggiornare all’hotel Camoretti, anch’esso ad Almenno San Bartolomeo, ma sopra un colle che domina tutta Bergamo. Anche qui, una chicca. Ho scoperto in seguito che il titolare dell’hotel è anche il gestore del ristorante del Golf, e ho capito l’eccellenza della cena!
Paolo Pilla