Venerdì 15 Incontro-Lezione dei medici senologi della “Giovanni XXIII”
AUTOPALPAZIONE FIN DALL’ADOLESCENZA PER CONOSCERSI E PREVENIRE
L'incontro fa parte del Progetto Monastier Donna di “Un giro In piazza”

A queste domande risponderà venerdì 15 novembre a Monastier, nel corso di un
incontro aperto alla cittadinanza un team di senologi, chirurghi e radiologi, della Casa di
Cura “Giovanni XXIII” di Monastier sul delicato tema della prevenzione del tumore al
seno. Anche se ottobre rosa è terminato l’attenzione ai cambiamenti del proprio seno
non deve mai venire meno. Oggi più di ieri siamo informati che l’arma migliore per
combattere questa malattia è la prevenzione primaria e secondaria e la diagnosi precoce.
Il dottor Pasquale Piazzolla chirurgo-senologo e il dottor Bernardino Spaliviero radiologo- senologo della Brest Unit della “Giovanni XXIII” illustreranno le corrette metodologie di autopalpazione ma anche gli esami e la cadenza con cui effettuarli per individuare più precocemente possibile eventuali patologie. L’iniziativa rientra nell’ambito di Progetto Monastier Donna dell’Associazione “Un giro in Piazza” ed è patrocinata dal Comune di Monastier. “Ogni giorno perdiamo di media 10 minuti per truccarci, altrettanti per la pulizia del viso ma spesso non educhiamo le nostre figlie a controllare una volta al mese per 5 minuti sotto la doccia il proprio seno – ha detto Giuliana Menegaldo – referente di “Un giro In piazza”. Questa come la “Seconda Edizione di Monastier in rosa” e la sfilata di modelle che hanno vissuto una malattia senologica che si terrà la prossima primavera sono iniziative che vogliono sensibilizzare la cittadinanza a promuovere la prevenzione come stile di vita e conoscere i mezzi diagnostici e i piani di cura circa il tumore del seno”.
L’incontro di venerdì 15 novembre si terrà alle ore 20.00 presso il Centro Polivalente di
Monastier in Piazza Marconi,1 e vedrà la testimonianza diretta di Michela Bardi donna
che ha superato la malattia. “La prevenzione è un regalo importante che facciamo a noi
stesse. Passa attraverso tante emozioni: la paura, la conoscenza e la consapevolezza. Se al momento della mia diagnosi avessi avuto la conoscenza che ho adesso ... sicuramente avrei avuto paura, ma sarei stata più consapevole di potercela fare - racconta Michela Bardi-. Non è un percorso facile! Del resto come tante cose inaspettate che ci capitano nella vita. La grande forza viene dalla consapevolezza di poter avere prospettive di cura” conclude Michela.