Presentato a Treviso il Rapporto della Fondazione Moressa
GLI STRANIERI IN VALGONO IL 10% DEL PIL DEL VENETO
Gli immigrati in regione a fine 2018 sono 501mila

Tuttavia, tra i nuovi Permessi rilasciati ai cittadini extra-comunitari, solo l’11,2% è per motivi di lavoro e il 16,4% è per motivi umanitari. La quota più consistente è invece per ricongiungimenti familiari (61,6%).
I dati emergono dal Rapporto annuale sull’economia dell’immigrazione della Fondazione Leone Moressa, pubblicato con il contributo della CGIA di Mestre e con il patrocinio di OIM e Maeci, che sarà presentato Venerdì 22 Novembre alle 17 a Treviso, nel Campus dell’Università Ca’ Foscari.
Gli stranieri in Veneto sono 501.085, pari al 10,2% della popolazione totale. Le principali nazionalità sono presenti in Veneto da oltre 10 anni: oltre un quarto viene dalla Romania (127 mila). Seguono Marocco (46 mila), Cina (36 mila), Albania (34 mila) e Moldavia (32 mila). Verona è la provincia con più stranieri (110 mila), seguita da Padova e Treviso (rispettivamente 97 mila e 93 mila).
A livello comunale, in termini assoluti il Comune con più immigrati è Venezia (38 mila), ma osservando l’incidenza sulla popolazione residente, il primato spetta a San Bonifacio (VR) con il 18,9% e Mansuè (TV) con il 18,5%.
La presenza degli stranieri ha modificato non solo l’aspetto demografico, ma anche quello economico. Nel 2018 gli occupati non italiani in Veneto sono 238 mila, pari all’11,1% del totale. Si concentrano prevalentemente nei Servizi (40%), nella Manifattura (28%) e nella Ristorazione (13%). Ad essi si può ricondurre il 9,8% del PIL regionale, ovvero 14,3 miliardi di euro di Valore Aggiunto prodotto.