TREVISO - Dischi luminosi che si accendono in sequenza con colori diversi per rafforzare reattività e coordinazione. Sensori per misurare il livello di stress o, al contrario, la capacità di rilassamento. Software informatici per valutare ed eventualmente correggere la postura e i movimenti. Tecniche e stumentazioni messe a punto per l’allenamento degli atleti professionisti, ma che possono essere applicate anche a operari e impiegati di un’azienda per prevenire infortuni sul lavoro e malattie professionali.E’ l’idea alla base del progetto pilota avviato da Unis&f, società di formazione e servizi degli industriali trevigiani e pordenonesi. Nell’Unis&f Lab, il laboratorio esperenziale dell’ente alle porte di Treviso, è stato creato un vero e proprio percorso sul tema, suddiviso in varie postazioni.
“L’obiettivo è agire sulla sicurezza attiva, cioè valutare la componente umana nella prevenzione degli infortuni o delle problematiche legate ad attività operative. Lo sport ha prodotto in questi ultmi anni studie e strumentazioni che possono essere spesi nel mondo del lavoro”, spiega Valter Durigon, insegnante di educazione fisica, docente universitario, preparatore atletico, che, insieme alla professoressa Marcella Bounous, segue l’iniziativa per conto di Unis&F.
A testare per primi le metodologie sono stati i rugbisti del Benetton Treviso, uno dei più titolati club della palla ovale italiana, che oggi milita nel campionato italo celtico Pro14 e in Coppa Campioni. I Leoni biancoverdi Tommaso Allan, Marco Fuser, Nasi Manu, Imre Herbst, Ian Keatley, Ratuva Tavuyara, Monti Ioane e Dewaldt Duvenage si sono cimentati negli esercizi e nelle analisi sotto la regia dei tecnici del progettto.
“Sono senza dubbio metodologie molto interessanti per prevenzione degli infortuni, non solo per il fisico, ma anche per attivare la mente, in un modo diverso rispetto al solito – commenta Tommaso Allan, mediano d’apertura dei biancoverdi trevigiani e della nazionale italiana - Sicuramente per noi è un bell’esperimento, ma speriamo soprattutto possano provarlo moltissimi lavoratori”.
Oltre che dei professionisti della palla ovale, infatti, il percorso antinfortuniè a disposizione delle imprese e dei loro dipendenti.