Bernini: "Il malato è in agonia, bisogna togliere i vincoli alle assunzioni"
NEI COMUNI DELLA MARCA 700 DIPENDENTI IN MENO IN OTTO ANNI
L'allarme della Cgil per i pensionati non sostituiti
“I dati confermano l’allarme lanciata da tempo dal Sindacato - afferma Ivan Bernini, segretario generale FP CGIL Treviso - dal 2010, l’anno del pareggio di bilancio in costituzione, Stato e Regioni hanno pensato di fare cassa attraverso la compressione generalizzata della spesa pubblica: bloccando le assunzioni del personale e lasciando sguarniti i posti vacanti determinati dai pensionamenti, bloccando i contratti e riducendo le retribuzioni”.
“Se la politica si è riempita la bocca della necessità di potenziare attività e servizi dei comuni, in nome della vicinanza degli enti al cittadino e del federalismo, nessun legislatore, a tutti i livelli, ha poi operato in tal senso - tuona il segretario generale FP CGIL di Treviso -. Infatti, dal 2007, anno di inizio della crisi economica, il rafforzamento dei servizi dei Comuni, considerati il primo luogo nel quale si rivolge il cittadino in difficoltà, è diventata una bandiera… mai issata. E negli anni successivi il crollo è stato inesorabile, i dipendenti sono diminuiti e i servizi che garantivano sono stati svuotati delle loro funzioni e potenzialità, quando non addirittura azzerati”.
“I ministri che si sono avvicendati in questi anni hanno fatto a gara nell’introdurre meccanismi penalizzanti nei confronti dei lavoratori pubblici, additati come fannulloni. Fumo negli occhi per nascondere la verità: il costante e inesorabile comprimere della spesa destinata alle autonomie locali. Era questo lo snellimento della burocrazia? - si chiede ironico Bernini”.
“Il malato ormai è agonizzante e l’unica terapia è quella di togliere i vincoli alla spesa e alle assunzioni. Vincoli generalizzati a tutti gli enti, anche a quelli con bilanci positivi ed equilibrio economico-finanziario come quelli trevigiani - sottolinea Bernini -. E poi consentire di derogare ai limiti per l’inserimento di figure professionali strategiche per l’innovazione degli enti e per la priorità dei servizi al cittadino, come fatto ad esempio dal Ministro Madia per le educatrici ai servizi all’infanzia, a partire da servizi diretti (come le anagrafe) e dai servizi sociali. Infine, liberare la possibilità per gli enti locali in condizioni di equilibrio di poter remunerare il proprio personale aumentando il salario accessorio - conclude Bernini - perché l’ultima delle grandi contraddizioni di questi anni è che sono aumentati i carichi di lavoro e diminuito il personale, quindi la produttività è aumentata, ma il salario individuale è sceso”.