Sartor (Confartigianato): "Attenzione alla Germania"
EXPORT MANIFATTURIERO DALLA MARCA IN CALO NEL 2019
Persi 118 milioni di euro in 9 mesi, in controtendenze all'aumento regionale

Merita di essere rilevato che i temuti effetti negativi della Brexit non ci sono stati e che il Regno Unito è una delle mete in cui si mantiene alta la richiesta di beni "made in Treviso" con un più 4.8 , al pari di Polonia e Spagna dove il valore è cresciuto dell’11.4%. "Non abbiamo debitamente tenuto sotto controllo la Germania, mercato principale di destinazione dei nostri prodotti, che ha ridotto dello 0,7% le importazioni, circa 10 milioni in meno concentrati sui prodotti chiave: -28.1 tessile, 13.4 apparecchiature elettriche (tutto l'indotto correlato alla componentistica per le auto), -8.4 bevande, -7.1 gomma e plastica e per finire -6.4 macchinari e apparecchiature", commenta Vendemiano Sartor, presidente di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana.
A differenza del livello regionale che vede un consolidamento della quota di export manifatturiero verso i paesi dell'Unione europea, raggiungendo 61.3 , con un più 1,2 rispetto al medesimo periodo 2018, la Marca riporta un calo dello 0.3%, ovvero 22,5 milioni di euro in meno relativi a prodotti manifatturieri distribuiti in quei mercati. La contrazione più importante è stata verso la Romania (-12,6), seguita dal Belgio (-5,3). Di segno opposto le esportazioni destinate alla Spagna (+11,4) e di quelle verso il Regno Unito (+4,8) per circa 33 milioni e Polonia (+4,8) corrispondenti. 15,1 milioni.
Per quanto riguarda il resto del mondo calano le esportazioni aventi come destinazione i mercati asiatici, in particolare la Turchia (-19.3), la Cina (-18.5) e Hong Kong (-11.7). Una contrazione da non trascurare anche quella riportata nel mercato oceanico - 17,6.
A far la parte del leone con segno positivo il mercato indiano che ha importato beni trevigiani per 108,8 milioni, registrando un più 137.2% rispetto all’analogo periodo 2018.
Ai settori a maggiore concentrazione di piccole e medie imprese si deve riconoscere il 48.1 del totale delle esportazioni manifatturiere, pur avendo riportato un meno 1.2 rispetto al 2018. I meno 57 milioni di merci esportate sono imputabili alle minori richieste di prodotti tessili (-7,9%), di articoli di abbigliamento (-5.9%), di legno e derivati (-5.1) e a seguire prodotti in metallo e mobili.