L'appello dell'Ulss 2: "C'è ancora tempo per assumere la protezione"
INFLUENZA, NELLA MARCA IL 5% IN PIÙ DI VACCINATI
Nell'ultima settima 2.500 ammalati: "Tasso inferiore alla media nazionale"
La copertura vaccinale, calcolata sugli ultra 65enni, raggiunge il 60%: cinque punti percentuali in più della scorsa stagione.
“Sono soddisfatto di questi dati e ringrazio soprattutto i medici di medicina generale che, con le loro 110mila dosi somministrate su tutto il territorio provinciale, hanno svolto la parte più consistente di lavoro preventivo a favore dei propri assistiti – commenta il direttore generale dell’Ulss 2 Marca trevigiana, Francesco Benazzi –. Un ringraziamento particolare va anche alla Regione, per la campagna di comunicazione voluta a supporto della campagna, e a tutti i nostri Sindaci che, quest’anno, si sono resi disponibili per fare i testimonial della campagna, con una vaccinazione collettiva. Auspico – aggiunge Benazzi - che l’incremento di copertura registrato nella nostra Ulss si rifletta in una curva epidemica più contenuta rispetto allo scorso anno, con conseguenti minori accessi al Pronto Soccorso, ai Reparti Ospedalieri e agli ambulatori del territorio e, non ultimo, con minori decessi e casi complicati. Considerato che il picco di malattia è atteso tra qualche settimana invito coloro che ancora non l’hanno fatto, a procedere con la vaccinazione. Il mio invito è rivolto soprattutto agli over 65 e ai soggetti con meno di 65 anni, compresi i bambini, affetti di patologie croniche con maggior rischio di influenza complicata”.
Il picco dell’influenza è atteso tra fine gennaio e i primi di febbraio. Serve un paio di settimane per sviluppare gli anticorpi: dunque chi non l’ha già fatto è ancora in tempo per vaccinarsi.
Nell’ultima settimana sono circa 2.500 i casi di ammalati curati a domicilio. 46, invece, le persone ricoverate da settembre ad oggi perché colpite da forme influenzali.
L’incidenza stimata della patologia è in linea con quella su scala veneta, pari a 2,75 casi ogni mille abitanti, a sua volta nettamente al di sotto della media nazionale del 3,73 per mille. “Ciò potrebbe essere correlato ad un ritardo del picco di malattia oppure a una migliore performance della campagna vaccinale attivata”, sottolinea il dottor Sandro Cinquetti direttore del Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’Ulss 2.
Finora, nel territorio dell’Ulss trevigiana, si è registrato un unico caso con complicanze gravi: quello di una 60enne, affetta da una patologia polmonare cronica che non si era vaccinata. Curata, la signora ora sta bene.