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La nostra rubrica sul mondo golfistico a cura di Paolo Pilla
PILLOLE DI GOLF/297: L'ALTRA META' DEL CIELO, IL GOLF AL FEMMINILE
Ad Evian, in Francia, l'unico major "rosa" d'Europa
Il Ladies European Tour, con il sostegno della Rolex e il contributo di altri

Il prestigioso torneo, unico "Major" da donna dell'Europa continentale, era il quarto dei cinque Major in calendario per la stagione di golf femminile mondiale. Aveva valenza per concorrere al Grande Slam, e contribuire a decretare la miglior giocatrice del mondo.
Il montepremi era di 4.100.000 dollari.
Si è giocato al Golf Club di Évian-les-Bains, nell'Alta Savoia, sulle sponde del lago Lemano, al confine tra Francia e Svizzera. Fra le Campionesse già note agli appassionati, erano in campo la 22enne neozelandese di origine sudcoreana Lydia Ko, e la 32enne svedese Anna Nordqvist. La prima aveva già vinto il titolo nel 2015 a soli 18 anni, la seconda due anni dopo nel 2017, al play off, in una situazione drammatica, sotto una fortissima pioggia. Accanto a loro si facevano largo i nuovi talenti dal Mesico, dal Canada, e dagli Stati Uniti. Detentrice del titolo era l’americana Angela Stanford, vittoriosa nel 2018 con un colpo di vantaggio sulle quattro inseguitrici. Emergeva una particolarità: erano molto numerose le coreane ai nastri di partenza: Venti, su centoventi concorrenti, un

Il Campo è molto bello, un Par 71 posto tra il lago di Ginevra e le Alpi francesi, ma è impegnativo, per i fairway che sono stretti, a ricordare gli occhi delle orientali che lo amano, e ondulati, e per i molti bunker messi a guardia dei green. Richiede insomma, una costante millimetrica precisione.
Non era facile fare pronostici sulla conclusione dell’evento, perché nessuna delle tante grandi giocatrici aveva mai prevalso nettamente rispetto alle altre nel corso dei venti tornei giocati in stagione. Anche le tre vincitrici nei tornei del Grande Slam, non erano in possesso di altro titolo importante! I due primi Major della stagione erano stati vinti dalle coreane Jin-Young Ko e Jeong-Eun Lee6. Chiariamo subito una curiosità, del perché un nome con un numero. Non è che in Corea si usino nomi con cifre, semplicemente la Jeong-Eun Lee è la sesta giocatrice con quel nome ad apparire nel KLPGA Tour. Si può dire che la Corea si trova molto bene di casa a Évian-les-Bains, anche il miglior punteggio da torneo di 263 (−21) è stato stabilito da una sudcoreana nel 2016. Come già detto, erano del tutto assenti le italiane; nessuna giocatrice azzurra aveva raggiunto la qualificazione per il torneo. Ed ora un po’ di cronaca:
Partenza alle 7.30 del mattino, team di tre giocatrici distanziate di 11 minuti, fino alle 12.39; la cadenza si ripeterà anche l’indomani. Alla conclusione del primo giro, è la statunitense Paula Creamer a portarsi al comando con (-7). La 32enne californiana, già vincitrice dell’US Open 2010, mette a segno sette birdie senza bogey, chiude in 64, con un colpo di vantaggio sul quartetto alle spalle: le sudcoreane Mi Hyang Lee, Inbee Park, Jin Young Ko, e la statunitense Brittany Altomare.
Alla conclusione della seconda giornata è Mi Hyang Lee in testa: ha dimostrato una notevole capacità di recupero, con un putter più che affidabile. Ha perso

A causa delle tempeste previste, la partita ha avuto inizio alle 7 del mattino, in trio, da due tees. Ed è stato bene, perché ha permesso il gioco a tutte: i lampi e i tuoni sono apparsi subito dopo l’arrivo dell’ultimo gruppo. Sempre sotto la

Il round finale, vien giocato in un Campo fradicio. Bagnata da una pioggia costante, Jin Young Ko abbinata ad altre due coreane, non si preoccupa, le piace giocare sotto la pioggia, e vince l’Evian Championship. È la prima a fare il raddoppio in una stagione, dopo Inbee Park nel 2015. La 24enne sudcoreana ha portato a 10 consecutive le affermazioni, aspirando a fare ciò che fece la Park nel 2013: vincere tre major in una stagione. Iniziato con un caldo torrido, il torneo si è concluso con le atlete avvolte in impermeabili.
Ebbe a dire il Grande Timoniere Mao Tse-tung: “Le donne portano sulle loro spalle la metà del cielo e devono conquistarsela”. Intendeva dire che le donne sono una risorsa, che possono fare quanto l’uomo, se non di più, e rendono migliore la società. E così è nell’ambito del Golf, anche se non ci capita spesso di parlare delle competizioni di Golf al femminile.
Paolo Pilla


