Organizzazione snella e approccio interdisciplinare per migliorare l'efficienza
CASTELFRANCO E MONTEBELLUNA, 2285 INTERVENTI CHIRURGICI NEL 2019
Uno su quattro eseguito in regime di urgenza

“Nell’ultimo anno abbiamo registrato oltre 2500 ricoveri nei reparti di chirurgia di Montebelluna e Castelfranco – commenta il direttore De Luca – un quarto dei quali ha richiesto di essere trattato con urgenza, di notte o nei giorni festivi. Degli oltre 2500 interventi eseguiti, l’81% è stato risolto con approccio mini invasivo, consentendo un rapido recupero post-operatorio del paziente. Risultati che riusciamo ad ottenere grazie ad un approccio interdisciplinare, che tiene conto “in primis” della persona”.
Un metodo che consente di diminuire anche le trasfusioni sanguigne sia nella chirurgia toracica, gastrica, epato-bilio-pancreatica, del colon-retto e della parete addominale (anche complessa), che negli interventi di chirurgia maggiore come neoplasie polmonari, esofagee, gastriche e coliche. Fondamentale per questo si è rivelata una puntuale valutazione preoperatoria unita ad interventi chirurgici mirati e mini-invasivi, e alla tecnologia, oggi in grado di offrire strumenti ad energia che consentono delle perfette coagulazioni dei tessuti (la cosiddetta bloodless surgery, chirurgia senza sanguinamento).
Le chirurgie di Montebelluna e di Castelfranco rientrano, inoltre, nel 5% dei centri italiani in grado di praticare il trattamento laparoscopico anche in presenza di patologia oncologica dello stomaco (nel 2019 sono stati 140 gli interventi di questo tipo) e nella ristretta cerchia delle strutture chirurgiche in cui si effettuano interventi in laparoscopia anche nei casi tumore del colon-retto (in Italia lo effettua solo il 35% dei reparti).
Oltre a questo, da diversi anni le due strutture effettuano la chirurgia gastrica e la chirurgia colo-rettale in regime di assenza di dolore e di sondini naso gastrici, così come di cateteri vescicali, di drenaggi e di preparazione intestinale, attuando invece una alimentazione rapida post-intervento e una dimissione precoce, vale a dire rispettando i protocolli di matrice nord-europea dell’ERAS (Enhanced Recovery After Surgery).
Non a caso nel 2019 i due reparti sono stati confermati centri di eccellenza nazionali per la chirurgia metabolica ed inseriti in studi clinici nazionali ed internazionali come quello, appena completato, relativo alle anastomosi in corso di chirurgia laparoscopica del cancro del colon dx e dello studio internazionale sulle infezioni addominali dopo chirurgia colo-rettale.
“Per i pazienti oncologici che non riescono ad assumere alimenti – prosegue il dott. De Luca - abbiamo anche messo a punto un intervento chirurgico sperimentale mini-invasivo che consente la nutrizione gastro-intestinale; ad oggi sono stati operati 24 pazienti con questa metodica, tanto innovativa che il dettaglio dell’intervento verrà presto pubblicato da una rivista internazionale di chirurgia”.
“I risultati sono stati ottenuti anche grazie all’approccio interdisciplinare attuato da oltre 6 anni nelle due strutture, esperienza da cui è nato il G.I.O., Gruppo Interdisciplinare Oncologico – sottolinea il direttore generale dell’Ulss 2 Marca trevigiana, Francesco Benazzi con soddisfazione per il percoro virtuoso del Distretto Asolo - tutti i casi di patologia oncologica vengono discussi tra chirurghi, oncologi, radiologi, medici nucleari, pneumologi, gastroenterologi, anatomo-patologi, internisti, geriatri e medici di medicina generale, con l’obiettivo di garantire a tutti i pazienti una medicina personalizzata, offrendo la migliore assistenza, la migliore sopravvivenza e la migliore qualità di vita. Le riunioni settimanali e contemporanee via web tra gli specialisti nelle due sedi di Castelfranco e di Montebelluna permettono di monitorare e velocizzare i tempi dei percorsi diagnostici e terapeutici decisi per il singolo paziente, garantendo una considerevole riduzione dei tempi di attesa (ad esempio l’esecuzione di una TAC o una TAC-PET o una biopsia polmonare o epatica nel giro di 24-48 ore, o interventi chirurgici in 4-5 giorni)”.
Due strutture che lavorano in stretta collaborazione, la cui integrazione è in fase di completamento grazie all’attivazione del processo “lean” concordato con la direzione medica, modello che consentirà - primi nel Veneto e tra i pochissimi presenti in Italia (5 centri) - di ottimizzare il funzionamento delle sale operatorie, monitorando e aumentando il numero di interventi con la stessa sicurezza e senza aggravi di spesa.
“L'elevato numero di pazienti che accedono ai reparti di chirurgia di Montebelluna e di Castelfranco – precisa infine De Luca - non hanno però fatto diminuire l'impegno per l'umanizzazione delle cure, considerata una priorità da parte di tutte le componenti dei reparti: medici, infermieri, personale ausiliario ed amministrativo. Abbiamo fatto tanto, ma c’è ancora molto da fare!”.