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La nostra rubrica sul mondo golfistico a cura di Paolo Pilla
PILLOLE DI GOLF/299: AD ABU DHABI WESTWOOD SI IMPONE SU UN SORPRENDENTE LAPORTA
Nel torneo in vigore le norma anti-gioco lento
Si parte con la stretta al gioco lento voluta dall’European Tour: chi non rispetterà i tempi stabiliti nell’effettuare i colpi, incorrerà in penalità con modalità attenta e severa. La scorrettezza che ognuno di noi ha talvolta subìto giocando con qualche compagno, è bene che cessi. La cosa è talvolta insopportabile, incide sulla bontà del gioco di chi è costretto ad aspettare, e allunga il tempo di una partita. La norma, già esistente, ma spesso disattesa, parte ufficialmente in PGAE da oggi, con questo torneo. Il Tour americano lo applicherà tra due mesi, dal 16 aprile, con l "Heritage Classic", la settimana successiva al Masters Tournament. La regola dice che il giocatore ha quaranta secondi per prepararsi e concretizzare il colpo da quando arriva sulla palla; sono concessi altri 10 secondi quando il golfista è il primo del gruppo a giocare, oppure se fa il colpo dal tee di partenza a un par 3, o per un colpo di approccio, o un chip, o un putt. Staremo a vedere se qualcuno di questi Pro ci casca in questo torneo. Ci cascò qualche anno fa Jordan Spieth che incappò nel rigore dell’arbitro John Paramor, proprio qui con l’Abu Dhabi HSBC. Ebbe il richiamo per gioco lento dal giudice arbitro: aveva superato di poco il tempo concesso nell’eseguire il Putt.
Ora agli arbitri viene fornita un’attrezzatura che serve a rilevare cronometricamente i tempi di esecuzione del colpo. A chi impiega troppo tempo, al secondo richiamo durante un giro, dev’essere applicato un colpo di penalità. Se è in regola con la tabella di marcia, il giocatore monitorato per gioco lento non riceve la sanzione, ma è penalizzato in denaro, una multa da 3.500 euro, destinata a salire, se recidivo nella stagione. Sempre per riuscire a tenere ragionevoli i tempi della partita, viene ridotto il numero dei giocatori, da 156 passano a 144.
Un po’ di cronaca: è l’azzurro Paratore, affiancato dal 37enne sudafricano di Pretoria, Shaun Norris, a conquistare la leadership nel primo giro. Protagonisti con un gioco eccezionale, 64, (-8), precedono di due colpi Brooks Koepka, e l’australiano Jason Scrivener. Molto bene anche Edoardo Molinari 11°, felice nell’insieme la prestazione degli altri azzurri, Laporta ha anche fatto un Eagle.
Buon gioco degli spagnoli Sergio Garcia e Rafa Cabrera Bello. Probabilmente si aspettavano di più l’inglese Tommy Fleetwood e lo statunitense Patrick Cantlay, 50esimi. Paratore, sfiorato il successo nel Mauritius Open, è partito deciso con quattro birdie sulle prime sei buche, poi ha frenato con un bogey, annullato con un birdie alla 10 e ha infilato altri quattro birdie a chiudere.
Azzurri sempre più protagonisti ad Abu Dhabi. Con una strepitosa prestazione, (-9) di giornata, Francesco Laporta prende il comando, risalendo dal 50° posto. Supera Renato Paratore, in vetta dopo un giro, che tuttavia rimane in alta classifica, quarto, alla pari con lo spagnolo Sergio Garcia e con il cinese Haotong Li. Sono in seconda posizione l’inglese Matthew Fitzpatrick e lo spagnolo Rafa Cabrera Bello. È a metà graduatoria Edoardo Molinari, 35°, stesso punteggio dell’americano Brooks Koepka numero uno mondiale, che ha ceduto nettamente, da terzo a 35°. Con loro anche l’inglese Tommy Fleetwood, il tedesco Martin Kaymer e il sudafricano Shaun Norris, leader con Paratore dopo 18 buche. Escono al taglio Guido Migliozzi, Lorenzo Gagli, Nino Bertasio, e Andrea Pavan. Tra gli altri, non supera il taglio neanche l’irlandese Shane Lowry, difensore del titolo.
Francesco Laporta, “carta” conseguita nella scorsa stagione, realizza i suoi nove birdie senza bogey; offre un finale spettacolo, mettendo a segno 5 birdie consecutivi sulle ultime cinque buche.
Nel terzo giro è Lee Westwood il leader. Ma Francesco Laporta, secondo, non ha alcuna intenzione di mollare. Con uno score di (-13) sarà in corsa per il titolo nel giro finale. L’azzurro, affiancato dall’austriaco Bernd Wiesberger, è a un colpo dal nuovo leader, l’inglese Lee Westwood, che, risalito dal settimo posto, conduce con 202 (-14). Degli altri due azzurri rimasti in gara, Edoardo Molinari, è 24° come l’americano Patrick Cantlay, è scivolato in basso Renato Paratore, cinquantesimo. Lee Westwood, è la 28ª volta che è in vetta al terzo giro. Ha segnato un eagle, sei birdie e un bogey per il 65 (-7), miglior punteggio di giornata, realizzato anche dall’austriaco Bernd Wiesberger, con sette birdie senza sbavature. Francesco Laporta, al comando dopo due giri, ha avuto qualche difficoltà in partenza, ma dopo un bogey ha infilato quattro birdie per il parziale di 69, a conferma di un ottimo momento di condizione fisica e morale.
Finale – L’emozione tradisce Laporta: Ha problemi in partenza, due bogey in sei buche. Li annulla con due birdie, ma tre bogey consecutivi nel rientro, parzialmente compensati con un birdie, lo fanno scendere in una posizione non confacente ai suoi meriti; chiude 17°. Il cedimento nel turno conclusivo, nulla toglie alla sua bella prestazione. Renato Paratore è autore di un eagle e cinque birdie, per un 66, anche Edoardo Molinari concretizza un eagle, chiude a 69. La stretta al “gioco” lento ha sortito il suo effetto, nessuna penalizzazione! È il 46enne inglese Lee Westwood a imporsi, ottiene il 25° titolo sull’European Tour, intasca un premio milionario.
Paolo Pilla