TREVISO - La Quarta Chirurgia del Ca’ Foncello di Treviso ha intrapreso, nell’ultimo anno, una strada di globale riorganizzazione e modernizzazione delle tecniche chirurgiche.
“A renderlo possibile – sottolinea il primario, prof. Giacomo Zanus - la disponibilità della Regione, Presidente Zaia in primis, e del Direttore Generale dell’Ulss 2 che hanno consentito il potenziamento dell’organico, l’acquisto di presidi tecnologici chirurgici di ultimissima generazione e la partecipazione a progetti di ricerca di interesse internazionale. Questo sforzo riorganizzativo globale - aggiunge Zanus - ha consentito alla Quarta Chirurgia, nell’ultimo anno di attività, il raggiungimento di molteplici obiettivi tra i quali: - l’adeguamento delle tecniche chirurgiche ai nuovi standard internazionali con l’applicazione estensiva della chirurgia mini-invasiva nella patologia epatica
- l’introduzione ed applicazione mirata delle nuove tecniche e strategie chirurgiche in due tempi nel trattamento dei tumori del fegato
- l’applicazione della tecnica resettiva con risparmio parenchimale nella chirurgia del fegato con particolare riferimento all’asportazione delle grandi masse epatiche ed alle metastasi multiple
- il trattamento dei pazienti con tumore del colon e metastasi sincrone del fegato mediante asportazione combinata in un unico tempo chirurgico con approccio mini-invasivo
- il trattamento termoablativo con Micro-onde ecoguidato con approccio laparoscopico mini-invasivo dei tumori primitivi e metastatici del fegato
- l’applicazione delle tecniche di circolazione extracorporea (grazie alla collaborazione della Chirurgia Vascolare, dell’Urologia, della Cardiochirurgia e della Cardiologia) per l’asportazione delle neoplasie addominali infiltranti il fegato ed i grossi vasi addominali
- l’implementazione del programma trapiantologico renale con la collaborazione della Nefrologia
- il miglioramento e la razionalizzazione delle tecniche ricostruttive di parete anche su paziente trapiantato di fegato e di rene grazie alla intensa e quotidiana collaborazione con l’Attività diurna polispecialistica di area chirurgica
- l’applicazione di nuovo approccio assistenziale con l’introduzione del progetto ERAS
- l’integrazione con i programmi assistenziali della medicina del territorio
- l’istituzione del primo centro in Italia per stomizzati dopo chirurgia del colon.
I DATI:
“La strada intrapresa - illustra Zanus - ci ha portato ad eseguire in poco più di un anno, grazie alla collaborazione quotidiana con Anestesia e Rianimazione, Gastroenterologia, Medicina 1 e 2, Oncologia, Anatomia Patologica, Radiologia e Ginecologia 369 procedure di chirurgia nel distretto del fegato, delle vie biliari e del pancreas nel corso di 315 interventi comprendenti:
- 126 resezioni epatiche di cui 88 condotte in laparotomia, 38 per via mini-invasiva laparoscopica
- 145 termoablazioni con utilizzo delle micro-onde di cui 104 termoablazioni per via laparoscopica mini-invasiva ecoguidata e 41 termoablazioni con micro-onde in aperto in corso di trattamenti demolitivi epatici, 6 termoablazioni con Micro-onde per via percutanea
- 10 confezionamenti di anastomosi bilio digestive per patologia delle vie biliari
- 20 interventi resettivi sul pancreas.
Alla chirurgia epato-biliare e pancreatica si associa con un trend accrescitivo la chirurgia oncologica addominale comprensiva, tra le varie procedure, di oltre 130 resezioni di colon e 20 resezioni gastriche nel corso del solo 2019.
“La Quarta Chirurgia fedele alla “mission” Universitaria, non è solo assistenza ma anche formazione e didattica – ricorda Zanus -. Quasi cento studenti dell’Università di Padova del 5° e 6° anno di corso di laurea frequentano regolarmente lezioni e corsi di didattica frontale e sul campo assistendo quotidianamente all’ attività di reparto e di sala operatoria. Contemporaneamente sono operativi sotto il profilo assistenziale e chirurgico 7 specializzandi che stanno completando in corsia ed in sala operatoria, come da normativa europea, il loro programma di formazione in vista della possibile assunzione presso le nostre strutture ospedaliere.
Come da recentissimo accordo tra Regione ed Università il programma formativo consentirà di preparare ed inserire i futuri chirurghi che avranno il compito di compensare i problemi di organico, dovuti a carenze nella programmazione nazionale.
Ma Università a Treviso - conclude Zanus - è anche “Terza Missione” cioè l’apertura verso la società civile, il contesto socio-economico e l’imprenditoria che nella figura della Presidente di AssoIndustria, dott.ssa Piovesana, ha dimostrato grandissima sensibilità mettendo a disposizione fondi per l’acquisizione di tecnologia per la sala operatoria e, in un prossimo futuro, borse di studio per i giovani ricercatori che già sono attivi presso la nostra struttura, impegnati in collaborazioni nazionali ed internazionali”.