ROVIGO - "Non so no né un virus, né un oggetto sessuale", questo è il messaggio di Valentina Wang, 19enne di Badia Polesine, in provincia di Rovigo e studentessa di Ca’ Foscari a Venezia. Una foto sul suo profilo facebook la ritrae con la mascherina azzurra sul volto e un cartello rosso tra le mani che recita: "Contro ogni tipo di feticizzazione e discriminazione. Non sono un virus e nemmeno un oggetto sessuale".
La sua denuncia fa riflettere sui luoghi comuni e le discriminazioni nei confronti delle ragazze asiatiche. Valentina ha origini cinesi, da sempre subisce battute, soprusi e discriminazioni razziali. A gennaio era stata insultata e aggredita da alcuni ragazzi nel treno, che addirittura le avevano sputato addosso.
La sua denuncia su facebook è molto chiara: "Siamo passati dalla feticizzazione razziale a un ripudio totale sempre dovuto alla suddetta componente. Prima noi ragazze asiatiche eravamo viste come oggetti sessuali al servizio degli uomini, per poi ora diventare portatrici di morte e malattia. Non è mai stato facile essere una ragazza orientale in Italia e portare un marchio sul viso che mi bollava come diversa, ha sempre suscitato in me un certo imbarazzo essere considerata unicamente per degli occhi a mandorla, come se in fondo il resto della mia persona non esistesse. Ma fa ancora più male essere guardata con sospetto da persone del mio piccolo paesino, con cui ho fatto le stesse scuole dall'asilo fino alle superiori, e se non io i miei fratelli. Io non sono un pezzo di carne e tanto meno un virus, la maschera serve a proteggermi dalla vostra discriminazione".
Un messaggio chiaro quello di Valentina Wang che riporta anche le frasi che spesso le vengono rivolte in quanto ragazza asiatica, ma che preferiamo non pronunciare.
Valentina è stata scelta dalla designer Stella Jean come modella per una campagna a sfondo sociale guadagnondosi anche uno spazio su Vogue.