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La nostra rubrica sul mondo golfistico a cura di Paolo Pilla
PILLOLE DI GOLF/304: IN MESSICO SI INAUGURA IL WGC 2020
All'ultimo giro Parick Reed mette in riga DeChambeau e McIlroy

Tra i personaggi più in vista dei 72 concorrenti, troviamo: Dustin Johnson, già vincitore dell’US Open, con numerosi tornei conquistati, a lungo numero uno; Jon Rahm in lotta per il vertice del World ranking con Rory McIlroy, attuale leader teso a prendere ancor più vantaggio sugli inseguitori approfittando dell’assenza di Brooks Koepka; (il nordirlandese, che mira all’Augusta National, ha la possibilità di raggiungere il mito Nick Faldo, al terzo posto con 97 settimane, tra coloro che sono rimasti più a lungo al vertice del ranking); è alle spalle di Greg Norman (331) e di Tiger Woods (683), che di titoli WGC ne ha collezionati 18. C’è Adam Scott su di morale, vincitore domenica scorsa del Genesis Invitational, e poi c’è Francesco Molinari, desideroso di dare una svolta alla sorte ria che lo ha accolto questo inizio di stagione, visto che in passato qui ha avuto soddisfazione. Ha una nuova chance, è ben deciso a cambiare passo dopo i tre tagli di fila subiti. Potrà anche giocare con una maggiore serenità, non essendoci taglio e quindi nessuna pressione più forte sulle prime 36 buche.
Non c’è Tiger Woods, che questo titolo l’ha conquistato sette volte, sarà una

A difendere il titolo è Dustin Johnson, leader mondiale. È difficile fare previsioni su chi trionferà: sembra che Scott e McIlroy siano un gradino più avanti degli altri, ma anche Matt Kuchar, secondo nel Genesis, merita fiducia. Ad arricchire il field ci sono i soliti grandi DeChambeau, Fleetwood, Garcia, Lowry, Matsuyama, Reed, e anche un Jordan Spieth tornato ai suoi livelli.
Il montepremi è di 10.500.000 dollari, tra i più alti in assoluto.
Ha un avvio felice Rory McIlroy. Il numero uno mondiale è stato protagonista nel primo turno: si è espresso con un eagle, cinque birdie e un bogey, ha preso due colpi di margine su Justin Thomas e su Bubba Watson, è leader con 65 (-6). Alti e bassi per Francesco Molinari, con 72 (+1) che chiude al 29° posto. È partito dalla buca 10 e ha segnato subito un birdie e un bogey, poi alla 15 ha realizzato il secondo birdie per scendere sotto par, ma due bogey a chiudere lo hanno mandato sopra di un colpo. Ha lo stesso score di Jon Rahm, lo spagnolo che con un successo potrebbe far scendere McIlroy dal trono. Molto difficile la giornata per Dustin Johnson, campione in carica, 62°.

Non va bene per Francesco Molinari che arretra dalla 29ª alla 54ª piazza (+4), stessa posizione di Sergio Garcia. Ha mantenuto il par per sette buche (un bogey, un birdie) poi ha gradatamente perso terreno con quattro bogey, a fronte di un solo birdie Si sperava che l’assenza dell’incubo del taglio lo aiutasse, forse un po’ d’aiuto c’è stato, ma troppo poco.
Cambio di guardia al vertice alla conclusione del terzo round: Justin Thomas,

Il vero protagonista della giornata è Jon Rahm: artefice di grande rimonta, con splendida “Hole in one” e record del giro in 61 colpi, dieci sotto par. Spettacolare il colpo dal par tre della 17. La palla parte dal tee, colpisce il green, fa un balzo, e vola di netto in buca senza rotolo. Scroscio di applausi. Rahm sale al quarto posto, affiancato da Rory McIlroy e Bryson DeChambeau, ieri leader.
Ed eccoci alla resa dei conti. Ho seguito nel finale Francesco Molinari, buca per buca, che parte dalla 10 con il Par. Ha un andamento altalenante, non ritrova ancora la sua classe. Guadagna qualche punto, chiude il giro a (-1), ed è 53esimo, con +2 nel globale. Jon Rahm, risvegliatosi da un sonno al terzo giro, che lo aveva condotto al vertice, continua per un tratto il suo bel gioco, senza bogey le prime nove. Ne coltiva due sulle seconde., che lo portano al terzo posto a -15. Secondo è De Chambeau a -17, a trionfare è il 29enne di San Antonio, Patrick Reed con – 18, che ha da farsi perdonare la recente scorrettezza all’Hero World Challenge, dove ha ottimizzato il lie della palla su un bunker, accollandosi due colpi di penalità. Vince il WGC-Mexico Championship, fa ritorno a casa con il portafoglio gonfio di un milione e mezzo di dollari.
Paolo Pillla


