PADOVA - Le proteste dei detenuti delle carceri si sono verificate anche al carcere Due Palazzi di Padova. Proteste e rivolte nate in seguito alle restrizioni su visite e colloqui introdotte dal Dpcm sul Coronavirus. Al carcere di Padova sono state gettate all'aria le brandine delle celle e date alle fiamme le lenzuola. Inoltre sono stati danneggiati alcuni tavoli e le telecamere di sicurezza sono state distrutte.
La rivolta è nata al quarto piano del Due Palazzi, dove si trovano detenuti comuni, molti dei quali stranieri, non occupati nelle attività del carcere.
Gli autori protestavano contro le misure di prevenzione del Governo che ha azzerato le visite dei familiari. Una situazione di per sé complicata in un luogo non semplice, che il Dpcm ha portato all’esasperazione dei detenuti, probabilmente preoccupati per quello che succede anche al di fuori.
I detenuti del Due Palazzi chiedono più tutele per la loro salute e contestano le misure restrittive dettate dal nuovo decreto sul coronavirus. Non possono incontrare personalmente i propri legali né i familiari. Inoltre lamentano l’isolamento dei reclusi asintomatici.
Certi agenti sono rimasti feriti nel tentativo di riportare la calma, e alcuni erano intossicati dal fumo. La protesta è poi rientrata concludendosi a tarda sera con una trattativa con il direttore del carcere.