ROMA - Stop a tutte le attività non essenziali. Il governo ha varato una nuova serie di restrizioni, per contenere la diffusione dell'epidemia di coronavirus Sars CoV2. Il decreto firmato ieri sera dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte prevede la chiusura totale, in tutta Italia, fino al 25 marzo di bar, ristoranti, locali e di tutti gli altri esercizi commerciali, tranne alcune eccezioni. Rimarranno aperti i punti vendita di alimentari, farmacie e parafarmacie, banche e assicurazioni, tabaccherie, edicole e benzinai. In funzione anche le Poste. Garantiti i trasporti pubblici e i servizi pubblici essenziali e quelli di pubblica autorità. Possono essere effettuate le consegne a domicilio. Continuano a lavorare le fabbriche, anche se solo nei reparti produttivi indispensabili, adottando tutti protocolli per prevenire il contagio tra i lavoratori e con inoltre la prescrizione di incentivare il telelavoro o l'utilizzo di ferie e congedi retribuiti per i dipendenti. Proseguono anche l'agricoltura e gli allevamenti e tutta la filiera di approvigionameno.
Restano naturalmente in vigore le norme già definite sulle limitazioni agli spostamenti non necessari.
"Tra due settimane vedremo gli effetti sul contagio. Grazie agli italiani, torneremo ad abbracciarci", ha detto il premier Conte.
Gli Stati Uniti intanto hanno vietato i voli da e per l'Europa e l'Oms ha decretato come il coronavirus sia ormai una pandemia, criticando anche numerosi stati per l'atteggiamento troppo attendista.