"Poteva solo vendere tabacchi, ma il resto deve restare chiuso"
APERTO E CON AVVENTORI ALL'INTERNO: PRIMO BAR SANZIONATO A TREVISO
La Polizia municipale multa locale nei pressi del centro

Gli operatori del Comando di via Castello d’Amore hanno trovato il locale aperto con gli avventori all'interno, in violazione delle norme che obbligano la totale chiusura di pubblici esercizi, ristoranti, gelaterie e pub. Il bar, situato fra il centro e la stazione dei treni, è stato controllato dagli agenti in borghese del Nucleo di Polizia commerciale: si tratta di un'attività che, oltre a svolgere attività di somministrazione, ha anche la rivendita di tabacchi. «Mentre la vendita di tabacchi è ancora permessa dal decreto - spiega il comandante della Polizia Locale Gallo - la restante attività doveva essere sospesa. Invece, il locale stava effettuando entrambi i servizi in palese violazione delle disposizioni». Il titolare sarà denunciato alla Procura della Repubblica per violazione dell'articolo 650 del codice penale (che prevede una ammenda di 206 euro e l'arresto fino a tre mesi) e l’attività segnalata alla Prefettura per il provvedimento di sospensione.
«Da questa mattina abbiamo rafforzato i controlli per l'osservanza del decreto che invita tutti a rimanere a casa - prosegue Gallo - È prevista anche la chiusura di parrucchieri, barbieri, estetisti oltre a bar e ristoranti e ai negozi che non vendono i prodotti di prima necessità. Stiamo verificando anche il rispetto delle distanze presso le farmacie, banche, poste e all'interno dei supermercati».
Grande lavoro anche da parte della centrale operativa che ha ricevuto centinaia di chiamate per informazioni e delucidazioni sul nuovo decreto firmato nella serata di ieri. «La Polizia Locale e le Forze dell’Ordine stanno effettuando controlli in tutto il territorio - le parole del sindaco Mario Conte - Come ho già avuto modo di ribadire, c’è bisogno dell’aiuto di tutti. Chi, purtroppo, non dimostra senso civico o, ancora peggio, viola le regole, verrà sanzionato e denunciato. Siamo in emergenza e dobbiamo contribuire ad arginare il contagio».