Celebrazione a porte chiuse nella solennità del patrono dei lavoratori
"AFFIDIAMO A S. GIUSEPPE QUANTI SONO IMPEGNATI PER IL BENE DI TUTTI"
Messa del vescovo Tomasi dalla cripta del Duomo di Treviso

Una celebrazione “a porte chiuse” ma in comunione con tutti, ha sottolineato mons. Tomasi, che nella preghiera per i defunti ha affidato al Signore “in modo particolare tutte le persone morte in questo periodo, che non hanno potuto avere un ricordo, un accompagnamento nella celebrazione delle esequie e che sono accompagnate dalla tua infinita misericordia e dalla nostra preghiera”.
Il Vescovo ha ricordato che il Signore ha voluto il calore di una famiglia per suo figlio, Gesù, verbo incarnato, una mamma e un papà, Giuseppe, uomo giusto, silenzioso e forte.
Una parola di gratitudine e di incoraggiamento l’ha avuta per le persone oggi in prima linea in questa emergenza. Ricordando le qualità di Giuseppe, il Vescovo ha affidato a lui, infatti, “la fatica, la forza, il coraggio di tutti coloro che stanno impegnandosi al limite e anche al di là delle proprie possibilità per il bene di ciascuno e di tutti. Abbiamo bisogno di pregare l’intercessione di San Giuseppe, di chi ha vissuto per servire, affinché accompagni chi sta a servizio di tutti in questo momento di prova”.
Monsignor Tomasi ha anche ricordato san Giuseppe come patrono dei lavoratori: “Accompagni con il suo esempio di operosità concreta e forte coloro che in questo momento continuano a lavorare, pur nelle incertezze della situazione, affidiamo al suo sguardo tutti coloro che vivono la precarietà del proprio lavoro. Non perdiamoci d’animo, per contribuire a trovare i modi e i luoghi in cui impegnarci, nel lavoro o nelle attività di volontariato, per il bene della società e di ogni persona. Abbiamo bisogno - il nostro mondo ha bisogno - di uomini e donne che vivano l’amore che hanno ricevuto in dono, che lo vivano gratuitamente, senza sconti o compromessi. Abbiamo bisogno di fedeltà alla vita, anche solo - oggi soprattutto - nella quotidiana fedeltà a quanto ci viene richiesto per il bene comune, consapevoli che possiamo essere nel nostro piccolo anche noi custodi silenziosi, forti e fedeli della vita di tutti”.