VENEZIA - Sfonda quota quattromila il numero dei positivi al Coronavirus Sars Cov2 in Veneto: con i 280 nuovi casi accertati dalle 17 di ieri, per la precisione si è saliti a 4.032 contagi conclamati. I dati sono riportati dal consueto aggiornamento, relativo alle ore 8, da parte del sistema sanitario regionale. Si deve registrare anche un nuovo contagio a Vo’ Euganeo, il piccolo comune padovano, messo in isolamento completo dopo che qui era stato individuato il primo focolaio in regione, dove da giorni non si riscontravano nuove positività. Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, nel quotidiano punto stampa di aggiornamento, però, rispetto alla situazione del comune euganeo, si è detto ben più preoccupato dell'aumento di contagi a Verona: "Salgono di 80 al giorno - ha sottolineato il governatore - è un nuovo cluster, e per d più è vicino alla provincia di Brescia (tra le più colpite in Italia, ndr)".
Se ai positivi si sommano anche i contatti stretti, sono quasi 12.500 le persone in isolamento domiciliare in tutto il Veneto.
Nella notte appena trascorsa, negli ospedali veneti si è registrato un solo decesso: al policlinico universitario Borgo Roma di Verona. In totale, dall’inizio dell’epidemia, sono 131 le persone morte per le complicanze provocate dall’infezione virale. Ammontano a 236 i pazienti in Terapia intensiva 12 in più di ieri pomeriggio, e 834 i soggetti ricoverati in ospedale seppur in condizioni meno critiche, con un aumento di 29 unità. Di fatto come ha ricordato il presidente Zaia, i malati di Covid 19 riempiono da soli un ospedale provinciale.
In Veneto sono stati approntati, in aggiunta a quelli esistenti, 331 posti letto di terapia intensiva, 298 di terapia semi intensiva respiratoria e 1.612 di malattie infettive. E in questi giorni, grazie al grande lavoro dei volontari della Protezione civile sono stati ripristinati cinque ex ospedali di Valdobbiadene, Monselice, Bussolengo, Zevio e Isola della scala. All’interno di queste strutture, chiuse da anni – Valdobbiadene, ad esempio, non era più operativo dal 1999 – verranno ricavati 740 posti letto supplementari di degenza post acuta, per far fronte ad un possibile picco.
Il governatore Zaia ha ribadito la preoccupazione per l'approvigianamento di materiali sanitari, dalle mascherine ai respiratori e anche ai farmaci specifici, che comunque, al momento, non scarseggiano negli ospedali, ma ha notato il goververnatore "Il mercato mondiale è collassato". Zaia si è anche scagliato contro i sempre più numerosi speculatori, che giocano al rialzo con il prezzo delle forniture.
Procedono a pieno ritmo, invece, le donazioni di privati per sostenere lo sforzo della sanità veneta: come rivelato dallo stesso Zaia, che l'ha ringraziato pubblicamente, Ennio Doris, fondatore del gruppo Mediolanum, nativo di Tombolo, ha effettuato un versamento di 5 milioni di euro.