Storico componente del duo "I Belumà t", poeta e gastronomo
ADDIO A GIANNI SECCO, CANTORE DELLA CULTURA VENETA
Scomparso a 74 anni, era da tempo malato

BELLUNO - Si è spento oggi Gianni Secco, etmomusicologo, poeta in lingua veneta, gastronomo, cultore delle tradizioni in particolare della terra bellunese, in cui era nato 74 anni fa. Era da tempo malato.
Tecnico industriale, fin da giovane aveva iniziato a partecipare a concorsi letterari. Nel 1972, insieme a Giorgio Fornasiero, ha fondato i "Belumàt": in oltre 35 anni di attività, il duo ha composto un centinaio di canti in lingua bellunese, pubblicati in dischi, cd e raccolte, ed ha tenuto spettacoli con notevole successo di pubblico, in tutta Italia e con numerose tournée anche all'estero.
“Se ne va uno dei grandi difensore dell’identità, della cultura, della veneticità dei veneti, se ne va un amico, una persona che abbiamo sempre apprezzato. Non lo dimenticheremo mai”, lo ricorda il presidente della Regione, Luca Zaia
“Chi non si ricorda gli spettacoli di Gianni sui palcoscenici e nelle sagre, la sua trasmissione ‘A marenda co i Belumat’? Ha riempito piazze e teatri per decenni, in Italia e all’estero – rievoca Zaia - Attraverso il piccolo schermo è entrato nelle nostre case. Lui avrebbe detto, ‘faccio parte del mobilio’!”. “Grande cultore della lingua veneta, e dello studio della lingua veneta e del ‘talian’, ovvero del veneto parlato dagli emigranti in America Latina, con il suo lavoro di recupero di storie e canzoni – conclude Zaia - ha sempre cercato di nobilitare la storia e la cultura dei veneti. Ci mancherà”.
Il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro, si unisce al cordoglio della famiglia per la scomparsa di Secco "figura impegnata da sempre nella valorizzazione della cultura popolare locale". "Belluno perde oggi un pezzo importante del mondo culturale, un uomo che ha unito arte, musica, spettacolo e associazionismo per promuovere e valorizzare la nostra cultura popolare, difendendone l’identità e ravvivandone le tradizioni - commenta Massaro – dalle canzoni dialettali con I Belumat fino all'impegno per il recupero dei carnevali storici arrivando anche a realizzare una mostra itinerante, passando per la fondazione dell'associazione Soraimar che unisce autori e cultori delle tradizioni popolari e per le centinaia di scritti e saggi sulla cultura popolare e sulla storia dell'emigrazione. La cultura popolare è identità, tradizione, memoria e passione, e con la scomparsa di Gianni Secco Belluno perde un suo grande cultore".