"C'è apprensione, così possiamo contribuire a salvare delle vite"
ALLA FABER DI CASTELFRANCO SI PRODUCONO BOMBOLE D'OSSIGENO PER GLI OSPEDALI
Una cinquantina gli addetti al lavoro nella fabbrica castellana
“Dei circa 400 dipendenti totali del sito castellano – racconta Massimo Baggio della Fiom Cgil di Treviso –, sono una cinquantina quelli impiegati oggi a pieno regime per rispondere all’esigenza di fornire le strutture ospedaliere e sanitarie, sia in Italia sia all’estero, di bombole per ossigeno e gas medicali. A seguito del diffondersi dell’epidemia da Covid-19, un’attività dunque fondamentale in questo drammatico momento. Operai che, nel segno della collaborazione tra Rsu e azienda, lavorano nel pieno rispetto delle disposizioni a tutela della sicurezza e della salute previste dalla normativa per il contenimento dell’epidemia".
"Sebbene non manchi l’apprensione - sottolinea ancora Baggio - i lavoratori svolgono con grande impegno e responsabilità le proprie mansioni, nella convinzione che quello che stanno producendo salverà la vita di qualcuno".
“Ci siamo sentiti fin da subito chiamati in causa per supportare colleghi e azienda in questa delicata fase – spiegano le Rsu –, per prendere tutte le misure necessarie a lavorare in sicurezza. È stato positivo il confronto con i vertici aziendali mettendo tutti nelle condizioni di operare al meglio”.
“Abbiamo il dovere come sindacato di collaborare e sostenere queste attività, oggi direi vitali – aggiunge Enrico Botter, segretario generale della Fiom Cgil di Treviso –, a garanzia della salute dei lavoratori e dei destinatari ultimi delle loro fabbricazioni sanitarie. Ma abbiamo anche il compito di evidenziare la responsabilità e il senso del dovere di questi lavoratori in questo particolarmente momento. Sono gli “invisibili” ma anche loro contribuiscono alla grande filiera della salute, e ne andiamo fieri".
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