Sartorato: "E' il presente, e anche il futuro, del settore"
I RISTORATORI TREVIGIANI PORTANO A CASA PRANZI E CENE CON UN CLIK
Già numerose adesioni al portale messo a punto dalla Fipe
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Il portale funziona con la geolocalizzazione e garantisce scelta e consegna del pranzo o cena nel raggio di 5 km dalla propria abitazione (si inserisce la posizione). In home accolgono tre semplici parole: cerca, chiama, ordina. Al momento la consegna è in carico al ristoratore, ma non mancano accordi di categoria con provider esterni.
In questi primissimi giorni di attività, molti ristoratori, esercenti, pizzaioli, si sono iscritti e stanno cominciando ad avere le prime soddisfazioni: da Pino al Caffè centrale di Asolo, alla Trattoria Al Sile di Casier, Alle Betulle di Enrica Miron, alla centralissima Da Fausta. La lista si sta infittendo, tra volti di esercenti noti e meno noti, giorno per giorno, così come le transazioni. Il primo test promette bene: la cena al ristorante e la pizza sono ancora desideri realizzabili, rendono meno pesanti la quarantena, restituiscono, almeno in parte, la convivialità perduta.
Per Pasqua le prenotazioni stanno prendendo forma, quasi uno slancio timido che lascia ben sperare: si possono scegliere menu della tradizione o anche singoli piatti, tipo “piatti unici” come specialità proposte dal locale.
Fipe-Confcommercio- spiega la presidente Dania Sartorato, ha colto subito che l’epidemia, pur essendo un periodo temporaneo, “è destinata a cambiare non solo gli anticorpi di gran parte della popolazione, ma anche le abitudini di consumo. Il periodo che stiamo vivendo non è breve, cambia l’atteggiamento, la psicologia e l’approccio, probabilmente incide sulla mentalità collettiva. Per
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“Il delivery - commenta il presidente di Unascom-Confcommercio Federico Capraro- organizzato da Fipe, accentuato dalla Pasqua, in realtà apre ad una dimensione più generale che coinvolgerà tutto il commercio, cambierà il terziario, introdurrà nuove figure professionali e nuovi servizi.
Questa iniziativa vale perché aggiunge la dimensione virtuale all’imprenditoria locale, garantendole sostenibilità, senza cedere risorse ai colossi del web e facendo circolare il business ed i proventi all’interno di una nostra economia di territorio, oggi fortemente danneggiato dal Covid 19, che ha davanti una lunga e difficilissima fase di ripresa”. Un primo passo per digitalizzare e innovare un servizio cavalcando l’accelerazione in corso per far diventare normale e quotidiano ciò che oggi è diventato l’eccezionale”.
Haccp, lista ingredienti, allergeni, temperature non vanno in soffitta, restano anche nell’epoca delivery da coronavirus che se da una parte chiede un solo click, dall’altra deve rispondere a criteri di confezionamento, protezione degli alimenti e trasporto a prova di contaminazione e manuale di buone prassi.
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