Domenica 12 aprile 2020
L'OMELIA DEL VESCOVO TOMASI NEL GIORNO DI PASQUA
La messa in cattedrale, presenti il prefetto LaganĂ e il sindaco Conte
TREVISO - “Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!”: questo grido così addolorato e accorato di Maria Maddalena sembra anche il grido di quanti in questi giorni hanno vissuto la sorte dei propri cari, proprio come in questo caso come un furto, la privazione degli affetti, della vicinanza. Ripetere oggi la frase “Non sappiamo dove l’hanno messo” può voler dire, per tanti, dover ripetere “non sappiamo come è morto, non c’eravamo, non lo abbiamo salutato con il nostro pianto, con il nostro ritrovarci insieme”.
Una cattedrale quasi vuota, come ieri sera nella solenne veglia pasquale, con i pochi sacerdoti concelebranti e la piccola famiglia del Vescovo che in questi tempi sta accompagnando le celebrazioni.
Presenti oggi anche il prefetto di Treviso, Maria Rosaria Laganà, e il sindaco della città e presidente dell’Anci Veneto Mario Conte, che il vescovo ha ringraziato per avere accettato l’invito, perché “rappresentate le istituzioni e tutto il nostro popolo”.
La tomba vuota diventa l’annuncio che mai più si potrà spegnere nel suo cuore e nella sua vita: la certezza che il Signore è vivo e che tutto può di nuovo ricominciare (anche io, adesso lo so, lo sento), che quell’amore che sembrava impossibile non solo è davvero possibile, ma è reale”.
“Quello che di buono e di bello abbiamo sperimentato sulla natura umana, la solidarietà, la pazienza, il misurare il nostro passo su quello degli ultimi, la capacità di sognare assieme un mondo più bello e giusto ed insieme costruirlo, tutto ciò non solo non è un’illusione o un desiderio, ma è possibile, ed è anzi la realtà della nostra vita. Ricominciamo a credere a questo bene, che è in noi perché lui ha vinto quel prodigioso duello tra morte vita”. 













