È MORTO DANIELE CORBETTA, ANIMA DEL CEIS TREVISO
Un malore improvviso mentre era a casa
TREVISO - Durante le festività è venuto a mancare Daniele Corbetta, Direttore del CEIS Treviso dopo essere stato presidente per oltre dieci anni.Corbetta, 56 anni, ha avuto un malore improvviso mentre era nella sua abitazione.
Originario di Besana in Brianza Daniele è arrivato al CEIS nel 1993, vivendo al fianco di Don Antonio Viale la fase nascente della cooperativa voluta dai genitori di ragazzi con tossicodipendenze per creare un luogo di cura e riabilitazione per i propri figli.
Dopo diversi anni prima come operatore nella fase dell’accoglienza del Progetto Uomo, poi come referente dei progetti di prevenzione sulle tossicodipendenze nelle scuole, dal 1998 è stato membro del Consiglio d’Amministrazione del CEIS.
Nel 2001 ha iniziato a lavorare assieme a Don Bruno Caverzan con la Caritas Tarvisina per creare progettualità nel campo della salute mentale a partire dai centri aggregativi Liberamente.
Nel 2007 diventa Presidente del CEIS Treviso, realtà ormai attiva sia nelle dipendenze che nella salute mentale, arrivando a ricoprire altri incarichi prestigiosi. Dal 2013 al 2016 è stato presidente del COVEST, Coordinamento Veneto Strutture Terapeutiche, e dal 2010 al 2016 consigliere della Federazione Italiana Comunità Terapeutiche (FICT).
Nel 2019, dopo quattro mandati come presidente del CEIS, ha ceduto il testimone a Luca Sartorato continuando a ricoprire l’incarico di direttore. Era ancora presidente del CEDIS, associazione di volontariato nata il 19 febbraio 1983 per riunire i genitori dei ragazzi con tossicodipendenze animati dalla voglia di creare un futuro per i propri figli.
Sotto la sua guida il CEIS è arrivato ad avere più di sessanta dipendenti, gestire 72 posti letto tra i diversi servizi per persone con dipendenze, vari progetti per la promozione della salute mentale coordinati dall’Ulss, una casa alloggio a Preganziol e una casa alloggio estensiva a Cessalto.
Daniele ha sempre vissuto in maniera totalizzante la sua vocazione al servizio degli altri, animato da una profonda Fede personale e dai valori del Progetto Uomo di Don Mario Picchi.
Amante delle esperienze di incontro come il Cammino di Santiago o la comunità di Bose, era anche un grandissimo viaggiatore.
Africa, America Latina, Sud-est Asiatico, Medio-oriente: i suoi viaggi erano esperienze di arricchimento vissute con profondità e amore grazie anche ad un solido rapporto con il mondo missionario. L’apertura al prossimo è stata una costante della sua ricerca professionale e umana.














