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La nostra rubrica sul mondo golfistico a cura di Paolo Pilla
PILLOLE DI GOLF/314 - CAMPI/26: IL GOLF CLUB AL LIDO
Agli Alberoni, il primo campo del Veneto ispirato da Henry Ford

È pittoresca la sua nascita: a suggerire la realizzazione di un percorso di golf al Lido di Venezia fu Henry Ford, il presidente della famosa casa automobilistica americana. Appassionato di Golf, a Venezia con sacca e attrezzi, intendeva fare una partita con il suo amico il conte Giuseppe Volpi di Misurata. Fu molto stupito che in un posto tanto famoso non ci fosse un Campo da Golf; né al Lido, né a Venezia. Proprio non se lo aspettava. Ma a quei tempi, i percorsi da Golf in Italia erano ben pochi. Per il soggiorno era sceso all’Hotel Excelsior, e fu lì, che l’importante personaggio riuscì a persuadere l’amico Volpi, al tempo presidente della Compagnia Italiana Grandi Alberghi (la CIGA), a cercare un posto adatto alla creazione di un percorso di Golf in grado di soddisfare l’aristocratica clientela che veniva a frequentare quell’ambiente signorile, il Lido di Venezia.
Il conte Volpi, sensibile a tutto quanto valesse a valorizzare il Lido, ricordiamoci che mise in atto tante iniziative ancora oggi in auge tra cui il Festival del Cinema, non frappose indugi. Insieme all’amico individuò l’area, appunto gli Alberoni, circa 100 he di fondo sabbioso, che incorporavano una fortificazione austriaca con scuderie, eretta nel seicento a difesa di Venezia. Nell’intento di fare un Campo a somiglianza dei links, i lavori vennero affidati ad uno scozzese,

Dai tee di campionato il percorso misura 6199 metri, per alcuni tratti ha la caratteristica dei Links scozzesi, sensazione che aumenta quando soffia il vento di bora o di scirocco.
Tra le tante lussureggianti essenze, fan bella mostra gli eleganti salici piangenti, i maestosi pioppi e i morbidi gelsi che delimitano le buche nel percorso, ma sono i pini marittimi a farla da padrone, a caratterizzarlo. Le difficoltà tecniche sono quelle classiche: alcuni green volutamente piccoli, talvolta rialzati, sempre ben protetti da bunker determinanti. Talune buche richiedono strategia, altre la precisione, soprattutto se in presenza di bora o di scirocco, che in quel posto, maggiormente nella parte meridionale accanto al canale di Malamocco, son

La Club House ricavata dal Forte, in particolare dai vecchi alloggi dei soldati, è perfettamente in clima con l’atmosfera austriacante che ancora si avverte. Tutto è una pagina di storia!
Ho avuto l’opportunità di frequentare sovente il Circolo, di giocarci, e di assolvere l’incarico di giudice arbitro in alcune gare internazionali. Sempre ne ho subito il fascino. Qualche anno fa ho caldeggiato e organizzato una gara del Challenge AIGG (l’Associazione Giornalisti Golfisti). È stata abbinata alla tappa di “Cà della Nave”, che ritengo la porta d’ingresso alla venezianità. Per raggiungere il Lido abbiamo noleggiato un battello, che da Fusina ci ha portato nei pressi del Circolo. Festoso il tragitto, degno di una giornata memorabile, della quale i colleghi son rimasti conquistati. Ricordano ancora i coloratissimi fagiani, gli eleganti germani reali che qui hanno fissa dimora, e che tranquillamente vi soggiornano rendendo

Direttore del Circolo è una signora mite e gentile, la rodigina Paola Prosdocimi, per la quale non esistono problemi irrisolvibili. Abilmente affiancata da Giordano

La proprietà di una parte del Club aveva avuto qualche difficoltà tempo addietro, sedime e fabbricati del “Forte Alberoni”, che per tre volte è andata all’asta. Il resto del territorio su cui giace il percorso problemi non ne aveva, perché di proprietà demaniale.
Poco più di un anno fa il Forte se l’è aggiudicato un imprenditore vicentino, affascinato dall’insieme. In ottimi rapporti con la direzione del Club, ha subito profuso grande impulso... Perfetta la pulizia fatta ai fabbricati del Forte, davanti e dietro, ora risplende!
Durante la disavventura del coronavirus la manutenzione del Campo non è mai cessata, ma non è stato toccato il rough che, così, libero, assume in pieno la sua essenza, rende ancor più interessante il percorso, ed è bello da vedere. Mi auguro che lo lascino così.
Per chi andasse a giocare al Golf del Lido, e magari potesse essere gratificato da un terzo tempo come quello narrato, il rientro con il motoscafo potrebbe proporre l’ulteriore piacere di assaporare il tramonto del sole, che a Venezia è del tutto speciale.
Paolo Pilla



