TREVISO - A causa del Coronavirus sono triplicati i nuovi poveri trevigiani. Solo a marzo sono pervenute ai Servizi Sociali del comune di Treviso ben 50 richieste di aiuto di famiglie che per mancanza di liquidità, non riescono a fare la spesa, pagare le bollette o l’affitto. 50 richieste a fronte delle 18 del 2019.
“Sono tutte famiglie che fino a marzo non si erano mai rivolte a noi. – ha spiegato l’assessore al sociale Gloria Tessarolo - Sono partite iva trovatesi senza lavoro e senza ammortizzatori, famiglie mono reddito, genitori separati che non sanno come pagare gli alimenti. 
In generale tutti, non sanno come affrontare la mancanza di liquidità a causa dei ritardi della cassa integrazione e la sospensione dei redditi di cittadinanza.” Una crisi che ha colpito soprattutto quelle categorie che hanno chiuso per prime e che riapriranno per ultime, come i bar, i ristoranti, ma anche le parrucchiere ed estetiste. Il costo degli affitti anche a Treviso è molto alto e un locale su 4 rischia di non ripartire. A Treviso è arrivato anche il primo sfratto per morosità causa Covid, per non aver pagato l’affitto di un negozio nei mesi di marzo, aprile e maggio. I mesi dell’emergenza in cui il negozio era chiuso.
L’Ascom ha già lanciato l’allarme: “Il 30% dei negozi trevigiani rischia di non riaprire” come ha fatto lo Shiraz di Piazza Trentin che ha scelto per il momento di restare chiuso, perché aprendo adesso, rischierebbe il fallimento tra pochi mesi.