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Reportage
LE INTERVISTE DI RADIO VENETO UNO

Le Interviste di Radio Veneto Uno


Le nostre interviste andate in onda al termine del Giornale Radio Da questi link è possibile ascoltare e scaricare le interviste e i nostri approfondimenti andati in onda al termine del Giornale Radio ANTONELLO PEATINI Presidente provinciale FNAARC- ConfcommercioSTEFANO...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/353: UOMINI & DONNE, SETTIMANA DI GRANDI TORNEI

Si sono giocati Wgc e PortoRico Open e Gainbridge Lpga


STATI UNITI - Questa settimana il PGA si sdoppia, mette in campo il World Golf Championships a Bradenton in Florida, e il Puerto Rico Open a Rio Grande in Porto Rico. Oltre a questi due, ad attrarre l’attenzione c’è il secondo evento stagionale del massimo circuito americano...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/352: FINALE A SORPRESA AL GENESIS, HOMA VINCE AL SUPPLEMENTARE

Il beniamino di casa supera all''ultimo giro Burns, sempre in testa


LOS ANGELES (USA) - Era alla 95esima edizione questo torneo del PGA Tour, a cui hanno partecipato ben otto tra i migliori dieci giocatori al mondo. Si è disputato al Riviera Country Club, nel Temescal Gateway Park, situato entro i confini della città di Los Angeles; un territorio...continua

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Bruna Hodorovich beneficiava di aiuti statali

LA LEADER DELLA BANDA SINTI PERCEPIVA IL REDDITO DI CITTADINANZA

Rete criminale sgominata grazie all'aiuto della nuora


VENEZIA - Bruna Hodorovich, leader della banda di sinti con base tra Cavarzere e Mestre, accusata dalla procura di Venezia di aver messo a segno oltre 100 furti per un bottino pari a mezzo milione di euro, beneficiava del reddito di cittadinanza e di una casa popolare.
La Hodorovich era tra i leader della banda sgominata grazie alla testimonianza della nuora 20enne, fuggita e poi ripudiata dopo anni di violenze e minacce da parte del marito, Patrick Hodorovich.
L'inchiesta che ha portato in carcere Bruna Hodorovich, il marito Diego Fulle, e altri 4 componenti della banda, più due persone ai domiciliari con cavigliera elettronica, è stata lunga e possibile proprio grazie alla moglie di Padrick Hodorovich, ribellatasi a questa famiglia di ladri. Era stata minacciata e insultata perché non voleva entrare a far parte di questa rete criminale, nella quale la famiglia rubava denaro agli anziani, vittime predilette, e oggetti di valore nelle abitazioni, da rivendere poi in Africa Settentrionale.
Le indagini sono state complicate soprattutto per la difficoltà di trovare un interprete: sono in pochi a parlare la lingua sinti, pochissimi quelli disposti a collaborare con le forze dell’ordine. Un contributo fondamentale è arrivato da un nomade di un’altra comunità sinti che ha accettato di aiutare i militari traducendo le tante pagine di intercettazioni raccolte in un anno e mezzo di indagini. E poi tra le fortune vi è stato l’intermediario marocchino, che parlando arabo, ha reso le indagini e le traduzioni delle telefonate più semplici. Grazie a questo contatto la merce rubata veniva rivenduta in Marocco e fruttava decine di migliaia di euro.