Maxi operazione oggi all'alba: sei arrestati, quattro trevigiani
ASSALTI CON L'ESPLOSIVO AI BANCOMAT, I CARABINIERI SGOMINANO BANDA
Dalla Marca i malviventi colpivano in Toscana e Liguria
L’indagine, coordinata dalla Procura di Padova, è stata avviata nello scorso febbraio dal Nucleo investigativo dell’Arma di Treviso. Al termine dei delicati accertamenti, questa mattina all'alba è scattato il blitz: nel complesso i Carabinieri – decine i militari di vari comandi impegnati, con il supporto di unità cinofile antiesplosivo, dell'elicottero e di personale dei vigili del fuoco - hanno eseguito cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere e 14 perquisizioni nei confronti di nove persone. I reati contestati vanno dal furto aggravato continuato alla detenzione e porto abusivo di armi ed esplosivi, al riciclaggio e favoreggiamento.
Tre in particolare, le rapine che hanno portato dietro le sbarre i malviventi, messe a segno alle prime ore dello scorso 29 febbraio, ad Empoli e San Miniato, in provincia di Firenze, e ad Ameglia, in provincia di La Spezia. Ma il gruppo è indagato in stato di libertà anche per altrettanti episodi analoghi avvenuti il precedente 22 febbraio, a Fosdinovo e Montignoso (Massa Carrara) e Pontasserchio (Pistoia).
In manette sono finiti: Janco Major, 46 anni, domiciliato A Paese (TV), Naika Gabrieli, 40 anni residente ad Istrana (TV); Laki Grisetti, 36 anni residente a Castelfranco Veneto (TV), di fatto senza fissa dimora; Liliano Ferri , 48 anni residente ad Altopascio (LU); Guido Dejan Negro, 25 anni domiciliato a Viareggio (LU).
La banda si spostava con un’auto di grossa cilindrata, risultata rubata e con targhe clonate. Gli arrestati avevano la disponibilità di una pistola semiautomatica, ordigni esplosivi che venivano utilizzati per far saltare gli sportelli Atm in aria, di strumenti di effrazione e scanner per intercettare le comunicazioni delle forze dell’ordine. Dopo i colpi i i rapinatori si nascondevano in alloggi e garage tra la Marca e la Toscana.
Nel corso dell’operazione è stata arrestata anche la compagna di uno degli indagati, Chiara Colombo, 32 anni residente a Castelfranco Veneto (TV), di fatto senza fissa dimora: dovrà scontare sei anni e 4 mesi di reclusione per numerosi furti nelle abitazioni di anziani, commessi tra il gennaio 2014 e agosto 2017 nelle province di Padova e Udine.
IL PLAUSO DEL GOVERNATORE ZAIA AI CARABINIERI
“A nome di tutti i veneti faccio un plauso per l’esito di questa operazione, frutto di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica, presso il tribunale di Padova, e avviata congiuntamente dal comando provinciale dei Carabinieri di Treviso, assieme ai comandi di Lucca, Pistoia, Prato, Grosseto, Massa Carrara, Brescia e La Spezia. Leggere di quali reati sono accusati gli indagati, peraltro tutti toscani e veneti, conferma la portata dell’operazione condotta. Quello che provoca più indignazione è che si tratta di un’attività criminale che nella maggior parte dei casi sembra essere fatta di furti pluriaggravati, ai danni dei nostri anziani, detenzione e porto abusivo di armi, esplosivo, riciclaggio e favoreggiamento personale. Ringrazio il sostituto procuratore ed i Carabinieri di Treviso, e tutte le forze dell’ordine che, a vario titolo, hanno collaborato a questa vasta operazione meritandosi il plauso di tutti i veneti per bene. Un’operazione di questo calibro restituisce alla giustizia gente senza scrupoli che opera ai danni delle nostre comunità le quali, invece, chiedono di vivere nella legalità”. Così il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, esprime la soddisfazione per l’imponente operazione condotta dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Treviso. “Questo brillante blitz - conclude il governatore -, condotto dalle nostre forze dell’ordine, è l’ennesima conferma che nella nostra regione non c’è spazio per questa gente e non abbasseremo mai la guardia".