VENEZIA - Per la città, per i veneziani. Per il personale medico-sanitario che ha combattuto e sta ancora combattendo nel contrastare l’emergenza sanitaria e salvare quante più vite possibile. E anche per coloro che hanno dimostrato un sincero attaccamento nei confronti del Teatro: è per tutti loro che la Fenice, finalmente, riaprirà, con una serie di concerti ‘simbolo’ di una nuova ripartenza. L’attività artistica della Fondazione Teatro La Fenice di Venezia ricomincerà domenica 5 luglio 2020 alle ore 19.00 con un concerto degli ottoni dell’Orchestra e gli artisti del Coro del Teatro La Fenice istruiti da Claudio Marino Moretti. Saranno i fiati della celeberrima Fanfare for the Common Man di Aaron Copland a inaugurare la serata, un brano scelto accuratamente per i suoi significati simbolici: nacque infatti in piena seconda guerra mondiale, nel 1942, come solenne composizione per ottoni e percussioni in onore di quell’‘uomo comune’, una sorta di un milite ignoto, di fronte al quale l'artista non può che inchinarsi. E l’uomo comune stavolta, per la Fenice, è proprio il medico, l’infermiere, l’operatore sanitario, tutto il personale medico-sanitario che durante le fasi più acute dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, così come oggi che la curva del contagio sembra attenuarsi, lotta in prima linea ‘semplicemente’ non smettendo di svolgere i compiti del proprio lavoro quotidiano. In rappresentanza di tutta la categoria, una delegazione di personale sanitario della nostra Regione sarà presente in sala.
Alla musica di Copland, nel programma del concerto farà seguito una ricca carrellata di pagine di Claudio Monteverdi, Giovanni Gabrieli e Johann Sebastian Bach: in particolare verranno eseguiti la Toccata dall’Orfeo di Monteverdi; poi di Gabrieli i Canon Settimi toni e Duodecimitoni, la Sonata Pian e Forte, le Canzon 27 e 28 e La spiritata,oltre all’«Angelus domini»; di Bach il mottetto per coro a cappella «JesumeineFreude» bwv 227; infine ancora del «divino Claudio», il «Domine ad adiuvandum» dal Vespro della Beata Vergine. I pezzi verranno eseguiti in versione originale e negli arrangiamenti per ottoni e percussioni di Fabio Codeluppi. Saranno impegnati Piergiuseppe Doldi, Guido Guidarelli, Eleonora Zanella e Fabio Codeluppi alle trombe; Andrea Corsini e Vincenzo Musone ai corni; Giuseppe Mendola, Domenico Zicari, Federico Garato e Claudio Magnanini ai tromboni; Alberto Azzolini alla tuba; Dimitri Fiorin ai timpani e Paolo Bertoldo alle percussioni. Con Roberto Brandolisio altro maestro del Coro all’organo.
Lo spettacolo si svolgerà in una Sala rinnovata, con un’installazione semipermanente, un piano inclinato, che coprirà la buca dell’orchestra rialzandola e collegandola al palcoscenico, dove sono stati ricavati posti a sedere a debita distanza l’uno dall’altro. Sarà una sorta di ossatura in legno di una nave in via di costruzione (e con settanta persone sedute in prua): un’immagine che non vuole ricordare l’idea di un naufragio, quanto piuttosto quella di un’arca che traghetterà il mondo del teatro in avanti, in un mondo nuovo.
Al concerto del 5 luglio, così come ai successivi appuntamenti sinfonici e cameristici programmati nel mese, sono stati invitati gli abbonati alla Stagione Sinfonica turno S e turno U che hanno rinunciato al rimborso del rateo di abbonamento. I biglietti per il concerto (da € 10,00 a € 60,00) sono acquistabili nei punti vendita Vela Venezia Unica di Teatro La Fenice, Piazzale Roma, Tronchetto, Ferrovia, Piazza San Marco, Rialto linea 2, Accademia, Mestre, tramite biglietteria telefonica (+39 041 2424) e biglietteria online su www.teatrolafenice.it. Si invita il pubblico a verificare il dettaglio dell’orario e dell’accesso dedicato sul biglietto acquistato.