Preoccupano i dati dello studio del Sindacato pensionati
MARCA SEMPRE PIÙ ANZIANA, ALLARME CGIL: "SOSTENIBILITÀ AL LIMITE"
In otto anni, over 65 cresciuti del 16%, bambini meno 20%
L’obiettivo dichiarato dello studio è tracciare un quadro della struttura della popolazione trevigiana, della sua composizione e del cambio generazionale, per supportare la contrattazione sociale con le Amministrazioni comunali della Marca. Tra gli indici utilizzati, allora, quello che guarda alla relazione tra soggetti attivi e non, quello di vecchiaia che misura il rapporto tra il numero di anziani ogni 100 giovani, e la variazione percentuale nella fascia 0-14 anni nel periodo di riferimento. Il tutto per capire la sostenibilità del carico economico e sociale che pesa su chi produce reddito da lavoro e su quali risorse dovranno contare, da qui in futuro, i Comuni e l’azienda sanitaria per erogare servizi mirati a nuovi e a crescenti bisogni di una società sempre più anziana.
Alcuni numeri a livello provinciale. "Che anche nella Marca gli anziani, da tempo, fossero in progressivo aumento era trend già noto - illustra Anna Rita Contessotto del Centro Studi dello Spi Cgil -. Meno evidente ai più, che gli squilibri generazionali fossero così elevati, con un indice di vecchiaia aumentato di 35 punti dal 2012 ad oggi. E infatti alcuni comuni sono ormai al limite della sostenibilità, con variazioni territoriali tuttavia molto marcate tra una zona e l’altra, con picchi estremi tra Tarzo (246%) e Loria (102%). Osservando poi la fascia degli over 75 si nota che nel 2020 le donne superano di 20mila unità gli

"Un quadro complessivo preoccupante che dovrebbe far scattare il campanello dall’allarme a tutti gli attori istituzionali, Comuni e ULSS 2, attivi nella programmazione socio-sanitaria e nella gestione socio-economica del territorio, sui cui tavoli come Sindacato trevigiano, dati alla mano, porremo ancora una volta richieste e proposte - afferma Paolino Barbiero, segretario generale Spi Cgil di Treviso -. Perché l’indice di vecchiaia in impennata, rapida e costante, e la mancata compensazione del ricambio generazionale richiedono misure urgenti di welfare territoriale e politiche demografiche in grado di invertire la tendenza per recuperare equilibrio e sostenibilità economica e sociale".