Ora da decidere chi ne prenderà il posto
BONUS INPS, I TRE CONSIGLIERI REGIONALI FUORI DALLE LISTE
La Lega non li ricandida alle imminenti elezioni
Il veneziano Gialuca Forcolin, vicepresidente della giunta regionale e assessore uscente al Bilancio, il trevigiano Riccardo Barbisan, capogruppo in consiglio regionale, e il veronese Alessandro Montagnoli, presidente della commissione Affari istituzionali, sono fuori.
“Hanno fatto una grandissima sciocchezza”, ha commentato il segretario della Lega Liga Veneta, Lorenzo Fontana, Che però, in una nota, ha confermato il massimo rigore: “Si ribadisce quanto già affermato giorni fa – dichiara - : la linea è quella di escludere dalle liste chi ha fatto domanda per il bonus. Linea confermata da una telefonata con il segretario Salvini. La decisione definitiva sarà presa dopo una consultazione con il direttorio della Liga Veneta”. Non sembrano però esserci margini.
La richiesta del bonus, va ricordato, non è illecita: la normativa non fissa, infatti, un tetto di reddito per accedervi. Ai tre, che come consiglieri ricevono una retribuzione di 8mila euro netti al mese, tuttavia viene contestata l’opportunità di utilizzare un contributo destinato a sostenere chi ha subito perdite economiche a causa delle pandemia.
Non sono bastate le giustificazioni degli interessati. Forcolin ha ribadito di non aver nemmeno ricevuto i soldi: la domanda, presentata a sua insaputa dalla socia del suo studio tributaristico a nome di tutti i contitolari, non è mai stata portata a termine. Barbisan invece, ha incassato due accrediti da 600 euro per i mesi di marzo e aprile, richiesti d'ufficio dal suo commercialista (il secondo versamento avviene in automatico per chi ha beneficiato del primo), ma ha spiegato di averli immediatamente girati, rispettivamente, al fondo di solidarietà del Comune di Treviso e alla Pro Loco di Canizzano e San Vitale.
Anche Montagnoli ha riconosciuto di aver commesso un errore in buona fede, con l’intento di utilizzare la somma per il territorio. Della serie: meglio qui che a Roma.
L’affaire furbetti, tuttavia scuote la Lega: non solo occorrerà sostituire i tre esclusi nelle liste, ma il timore, nel Carroccio, è che la vicenda si ripercuota sul voto: se Luca Zaia è pressoché certo del successo, i sondaggio danno il partito in netto calo di consensi, a favore della lista del presidente stesso e di Fratelli d’Italia.