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Reportage
LE INTERVISTE DI RADIO VENETO UNO

Le Interviste di Radio Veneto Uno


Le nostre interviste andate in onda al termine del Giornale Radio Da questi link è possibile ascoltare e scaricare le interviste e i nostri approfondimenti andati in onda al termine del Giornale Radio ANTONELLO PEATINI Presidente provinciale FNAARC- ConfcommercioSTEFANO...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/353: UOMINI & DONNE, SETTIMANA DI GRANDI TORNEI

Si sono giocati Wgc e PortoRico Open e Gainbridge Lpga


STATI UNITI - Questa settimana il PGA si sdoppia, mette in campo il World Golf Championships a Bradenton in Florida, e il Puerto Rico Open a Rio Grande in Porto Rico. Oltre a questi due, ad attrarre l’attenzione c’è il secondo evento stagionale del massimo circuito americano...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/352: FINALE A SORPRESA AL GENESIS, HOMA VINCE AL SUPPLEMENTARE

Il beniamino di casa supera all''ultimo giro Burns, sempre in testa


LOS ANGELES (USA) - Era alla 95esima edizione questo torneo del PGA Tour, a cui hanno partecipato ben otto tra i migliori dieci giocatori al mondo. Si è disputato al Riviera Country Club, nel Temescal Gateway Park, situato entro i confini della città di Los Angeles; un territorio...continua

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750 metri di dislivello tra calate e sentieri scivolosi

MOIAZZA, SOCCORSI IN NOTTURNA DUE ESCURSIONISTI STREMATI

Operazioni di soccorso difficili, riportati a valle due giovani inglesi


AGORDO - Un intervento difficile quello che dal pomeriggio di ieri fino a notte fonda ha impegnato il Soccorso alpino di Agordo sulla Moiazza. Fondamentali l'affiatamento e la preparazione tecnica della squadra, che ha riportato a valle due ragazzi sfiniti dalla stanchezza lungo 750 metri di dislivello, tra calate in parete e ripidi sentieri resi ancora più scivolosi dalla pioggia. Di certo non lo dimenticheranno i due ragazzi inglesi, di 30 e 27 anni, che ieri avevano lanciato l'allarme attorno alle 17. I due, uno alla prima esperienza escluse camminate sui sentieri, erano partiti passate le 3 di notte dal Rifugio Tomè, sul Passo Duran. Un'oretta abbondante dopo avevano attaccato la Ferrata Costantini. Erano saliti sulla Pala del Belia e di seguito alla Cresta delle Masenade e da lì, probabilmente già stanchi, avevano deciso di rientrare dell'itinerario appena fatto. Durante la discesa però, sopra la Cattedrale hanno sbagliato traccia e preso la vecchia via normale che, se non conosci bene il percorso, ti porta sopra salti di roccia. Capito che da quel punto non sarebbero passati, i due sono tornati sui loro passi alla Cattedrale e, ormai finiti, uno anche con escoriazioni dovute a una scivolata, si sono fermati e hanno chiesto aiuto.
Dalla Centrale operativa del 118 non è stato possibile ricevere notizie certe sulla loro posizione. Il cellulare non prendeva e, tramite messaggi, erano riusciti a risalire a due coordinate differenti, la prima sulla cattedrale (dove effettivamente erano), la seconda verso il Bivacco Grisetti. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, subito decollato, ha sorvolato la Moiazza, ma le nubi non hanno permesso l'individuazione degli escursionisti.
L'eliambulanza è quindi volata a imbarcare due soccorritori in piazzola ad Agordo e un terzo dal Rifugio Carestiato, per poi trasportarli in quota e sbarcarli, entrando dal Van della Moiazza, sulla Forcella delle Masenade.
In una seconda rotazione l'elicottero ha portato in quota altri due tecnici.
Dato che non vi era certezza di dove fossero, i soccorritori si sono divisi: due verso la cima della Ferrata per non escludere quel tratto, tre giù verso la Cattedrale. Non appena i tre si sono abbassati e hanno iniziato a chiamare, dalle urla ricevute in risposta li hanno trovati, poco sotto, a 2.590 metri di quota. Riunitisi al resto della squadra, sono quindi iniziate le operazioni per attrezzare le calate, una quindicina lungo la parete verticale, fino alla sommità della Pala del Belia, a 2.300 metri circa di altitudine.
Calato il buio e con i due escursionisti stremati, in contatto costante con l'elicottero di Trento emergenza abilitato per il volo notturno, si è tentato un recupero con l'eliambulanza, purtroppo vanificato dalla nebbia persistente.
Alle 23 il gruppo è stato investito dal temporale e, abbandonato il materiale di metallo per il rischio di fulmini, i sette si sono spostati di 50 metri e riparati sotto la roccia. Smessa la pioggia, hanno quindi ripreso a scendere per la via normale che passa nel canalone tra la Pala del Belia e la Pala del Bo, sul cui tratto terminale si era formata una cascata di acqua.
I tecnici hanno dovuto predisporre altri tre ancoraggi su roccia per superare alcuni salti, sono risaliti sulla Pala del Bo - raggiunti da altri due soccorritori in supporto alle operazioni - per poi prendere il sentiero e arrivare alle 2 al Rifugio Carestiato, a quota 1.834, dove un'altra squadra di quattro persone era pronta a partire. I due escursionisti sono poi scesi con i soccorritori in rientro fino al Passo Duran.


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