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Reportage
LE INTERVISTE DI RADIO VENETO UNO

Le Interviste di Radio Veneto Uno


Le nostre interviste andate in onda al termine del Giornale Radio Da questi link è possibile ascoltare e scaricare le interviste e i nostri approfondimenti andati in onda al termine del Giornale Radio ANTONELLO PEATINI Presidente provinciale FNAARC- ConfcommercioSTEFANO...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/353: UOMINI & DONNE, SETTIMANA DI GRANDI TORNEI

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Golf
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In pericolo la zona del cimitero

ALTAVILLA VICENTINA PRESA DI MIRA DAI CINGHIALI

Il presidente di Coldiretti Vicenza: "Occorre predisporre piani di contenimento efficaci"


VICENZA - Dove arrivano fanno letteralmente piazza pulita. Sono distruttori nati e vivono per radere al suolo il territorio, in cerca di cibo. Stiamo parlando dei cinghiali, che nei giorni scorsi hanno preso di mira la zona del cimitero di Altavilla Vicenza, nelle vicinanze dell’autostrada.
Il loro habitat è rappresentato dai boschi, dove si cibano prevalentemente di ghiande. Quando queste vengono meno, però, i cinghiali scendono in pianura. “E qui i guai si fanno seri – spiega il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola – poiché queste bestie distruggono le nostre colture in più step: dalla semina al momento che precede il raccolto, provocando danni che possono essere anche molto ingenti”.
L’episodio di Altavilla Vicentina ne è la riprova. Una quindicina di cinghiali, infatti, nei giorni scorsi hanno preso di mira la zona del cimitero, che costeggia il tracciato autostradale. “Sono scesi dalle colline, dove non trovavano di che cibarsi – aggiunge Cerantola – e sono arrivati a far danni in un’azienda di circa 13 ettari coltivati a mais. La stessa azienda colpita anche in fase di semina e rivisitata proprio quando si avvicinava il momento del raccolto, che è stato anticipato per salvare il salvabile”.
Si parla di migliaia di euro sottratte alla disponibilità dell’imprenditore che su quell’azienda lavora e, improvvisamente, si trova a dover fare i conti con animali che hanno poco a che fare con il territorio in cui hanno colpito.
“Siamo molto preoccupati – sottolinea Cerantola – non solo per i danni alle aziende, quindi ai prodotti, che possono arrivare al 70-80 per cento, in quanto il danno riguarda non solo la ridotta produzione, ma in particolare l’allettamento dello stocco. Nel caso di Altavilla Vicentina la prontezza dell’imprenditore, che ha raccolto prima il mais ceroso, anziché attendere la granella, è stata provvidenziale. Certo, però, non si può pensare che la buona sorte sia sempre dalla nostra parte”.
Bisogna arrivare ad una soluzione definitiva del problema. Così Coldiretti Vicenza chiede un incontro urgente, alla presenza di tutte le componenti interessate (Regione Veneto, Ambiti Territoriali Caccia, Provincia ed Amministrazioni Comunali) al fine di individuare delle soluzioni più idonee, per un concreto contenimento dei danni provocati dagli animali selvatici.
“I piani di gestione sono l’ultima spiaggia e non possono essere rinviati. Sono necessarie misure di contenimento – conclude Cerantola – per non lasciar morire l’agricoltura, specie nelle aree dove coltivare è più difficile e meno remunerativo. Serve, dunque, responsabilità nella difesa degli allevamenti, degli allevatori, ma non solo, che, con coraggio continuano a presidiare i territori ed a garantire la bellezza del paesaggio, contro degrado, frane ed alluvioni che minacciano anche le città”.