Treviso, filastrocche e disegni per i nuovi nati
LE STORIE DELLA BUONA NOTTE: UN LIBRICCINO "DA NONNO A NIPOTE"
Creato dai nonni del G.A.T. “Tordini” di San Liberale

L’opera, presentata questa mattina a Ca’ Sugana e ideata dall’assessorato alla Famiglia del Comune di Treviso e realizzato in collaborazione con uno dei 10 Centri Ricreativi Anziani della Città, s’intitola “Storie della Buona Notte – Le filastrocche dei nonni per i nuovi nati”.
Il libretto verrà regalato a tutti i nuovi nati di Treviso all’atto dell’iscrizione anagrafica e distribuito in occasione dei vari appuntamenti del Mese del Bambino. Da “Manina Bea, fata penea” a “Sentosinquanta, la gallina canta”, Storie della Buona Notte raccoglie filastrocche e piccole poesie della tradizione orale raccolte e illustrate dagli anziani del GAT “R. Tordini” di Treviso grazie al corso di pittura tenuto dalla Maestra pittrice Laura Bovo, formatasi all’accademia Artis Domus.
«Il Corso di pittura tenuto dalla Maestra Laura Bovo a San Liberale è solo una delle attività che vale la pena di scoprire, attività spesso aperte a tutta la cittadinanza. Da qui è nata l’idea di creare un ponte con la città attraverso un libro capace di unire le generazioni: i nonni che idealmente abbracciano i più piccoli di tutta la città con un regalo da sfogliare in famiglia, da leggere con mamma e papà prima di fare la nanna.
Un’idea semplice in sé, che ha accolto l’adesione entusiasta della Presidente Ivonne Tordini e degli anziani del Centro e che oggi si concretizza in un regalo per tutti i bambini che a Treviso nasceranno ma anche a chi, di passaggio, verrà a vivere le tante attività a loro dedicate».

«La parte più divertente è avvenuta alla fine, dato che, scomparsi tutti i dubbi e presi dalla foga artistica, tutti chiedevano di poter fare altri disegni, le idee erano innumerevoli e alla fine abbiamo anche dovuto dare un termine al progetto altrimenti saremmo stati sommersi dalle immagini e dalle filastrocche. È stata un'esperienza positiva sotto ogni punto di vista, da ripetere assolutamente: gli artisti si sono dimostrati molto coinvolti dalla "sfida", trattandosi anche di persone che non avevano mai preso in mano un pennello: l'entusiasmo della prova li ha lasciati con la voglia di mettersi in gioco e di migliorarsi».