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LE INTERVISTE DI RADIO VENETO UNO

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Le nostre interviste andate in onda al termine del Giornale Radio Da questi link è possibile ascoltare e scaricare le interviste e i nostri approfondimenti andati in onda al termine del Giornale Radio ANTONELLO PEATINI Presidente provinciale FNAARC- ConfcommercioSTEFANO...continua

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Golf
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L'inaugurazione degli spazi di Santa Margherita

IL NUOVO MUSEO NAZIONALE COLLEZIONE SALCE DI TREVISO

Due sedi per la più importante raccolta italiana di manifesti storici


TREVISO -  Con l’inaugurazione, il prossimo 4 dicembre degli spazi di Santa Margherita, il Museo Nazionale Collezione Salce trova finalmente la sua veste definitiva.
Di una sede adeguata ad accogliere e presentare quella che è la più importante raccolta italiana di affiches (forte oggi di quasi 50 mila pezzi), si è cominciato a ragionare nei lontani anni ’50. Ventilando via via diverse collocazioni e sedi.
Poi, nel 2011, la decisione del Ministero per i Beni Culturali di mantenere la Collezione nella città dove è nata, ovvero a Treviso, riservandole due edifici di proprietà demaniale, all’epoca in stato di abbandono: la chiesa medievale di Santa Margherita, al di là del fiume Sile, e il centralissimo edificio attiguo alla chiesa di San Gaetano, in via Carlo Alberto. Destinando il primo dei due spazi a sede fisica della Collezione, ai laboratori di restauro ma anche a sede espositiva, vocazione quest’ultima che ha da subito improntato la seconda delle sedi, quella al San Gaetano.
Il recupero dei due edifici (compresa la Chiesa di San Gaetano), il loro adeguamento alla nuova funzione, la creazione del caveau tecnologico dove sono conservati i 50 mila manifesti, l’allestimento, la sistemazione degli spazi esterni ecc. ha richiesto un investimento complessivo vicino ai 7 milioni di euro, finanziato dal Mibact, con un contributo della Regione del Veneto.
I lavori, su entrambi gli edifici, sono stati progettati e diretti dai tecnici della Direzione Regionale Musei Veneto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo.
La prima ad essere aperta al pubblico è stata la sede del San Gaetano, inaugurata il 27 maggio 2017, in ambienti affacciati sul sagrato della omonima chiesa di origine templare, non lontana dal complesso conventuale di Santa Caterina, oggi Museo Civico. Questa sezione del Museo Nazionale Collezione Salce si articola su quattro piani che ospitano spazi di servizio – accoglienza, bookshop, infopoint – e superfici espositive appositamente ideate per i materiali grafici. Qui l’offerta museale non ha configurazione permanente: per scelta scientifica e per ragioni conservative, i materiali della Collezione Salce sono esposti a rotazione nell’ambito di mostre temporanee a carattere monografico o tematico.
Col Museo è anche possibile visitare la chiesa di San Gaetano, edificio dei Cavalieri Templari ricco di storia e di opere d’arte, fra le quali l’organo settecentesco di Gaetano Callido, uno degli strumenti più preziosi presenti nel Veneto.
A questa prima sede, a questo “apripista del nuovo Museo Nazionale, si aggiungerà dal prossimo 5 dicembre la seconda sede, quella accolta dall’antica chiesa di Santa Margherita.
Qui, i grandi spazi del duecentesco tempio sono diventati la vera “casa” della Collezione Salce. L'interno dell’edificio è ad aula unica, molto allungata, chiusa da tre cappelle absidali a terminazione rettilinea. L'altezza della navata è quasi uguale alla sua larghezza.
Questo è il luogo dove, in condizioni di assoluta sicurezza ambientale, vengono oggi conservati i quasi 50 mila manifesti raccolti e donati allo Stato da Nando Salce o provenienti da successive acquisizioni.
Idealmente questo immenso patrimonio di grafica restituisce a Santa Margherita il suo antico ruolo di scrigno d’arte.
La chiesa, infatti, era ricchissima di affreschi. Tra i suoi tesori, il ciclo trecentesco delle Storie di Sant'Orsola, tra le opere maggiori di Tomaso da Modena, ciclo riscoperto nel 1882-83 dall'abate Luigi Bailo in una cappella, mentre la chiesa era già sconsacrata e in fase di pieno decadimento.
Quegli affreschi, staccati dall’Abate Bailo, sono tra i tesori del Museo Civico di Santa Caterina. Nel nuovo allestimento, gli affreschi rivivranno virtualmente grazie ad una loro proiezione sugli spazi dove erano prima dello stacco.
Il nuovo Museo utilizza in modo ampio le nuove tecnologie, sia per far entrare il visitatore nel tema della creazione dei manifesti, sia per illustrarli anche ai non vedenti. Sia, e soprattutto, per rendere facile agli studiosi esaminare ogni singolo manifesto della Collezione. Un sistema computerizzato “consegnerà” al ricercatore il manifesto, che sarà “attinto” da uno dei grandi contenitori blindati dove i materiali sono conservati, al buio e in ambiente climaticamente controllato. Questo blindatissimo sancta sanctorum tecnologico è collocato all’interno di un parallelepipedo in cemento armato, a difesa da ogni possibilità di furto, terremoto ed incendio, posto al centro della chiesa.
Sopra ed intorno ad esso, è stato ricavato un ampio spazio per esposizioni temporanee, spazio che consente al visitatore di ammirare la perfetta armonia architettonica dell’antico edificio.
Quale mostra inaugurale, è stata scelta una grande monografica su Renato Casaro, l’ultimo dei grandi cartellonisti del cinema, mostra (curata da Roberto Festi, Eugenio Manzato con Maurizio Baroni) che si svilupperà, oltre che in questa sede, anche al complesso del San Gaetano e al Museo Civico di Santa Caterina.
All’esterno è stato parzialmente rimesso in sito l’antico chiostro e sono stati ridisegnati gli spazi per consentire almeno un’idea di come doveva essere questo luogo sacro ai bordi del fiume. Nel chiostro, il 29 aprile 1364 venne sepolto Pietro Alighieri, il cui monumento funebre venne rimosso in epoca napoleonica. Quando, a seguito della soppressione degli ordini monastici decretata nel 1810, anche il complesso di Santa Margherita divenne di proprietà pubblica, avviandosi così ad un completo abbandono. E oggi ad una resurrezione. Grazie alla Collezione Salce.