TREVISO - "Le persone positive al Coronavirus con una carica virale molto bassa, dovrebbero essere considerate negative". Questa la proposta di Roberto Rigoli, direttore del centro di Microbiologia di Treviso e coordinatore dei 14 centri del Veneto, che auspica che il Ministro della Salute segua questa linea, indicando una soglia sotto la quale considerare le persone negative al virus, escludendole così dall'isolamento di 14 giorni.
Rigoli, sostenendo che questa idea sarebbe condivisa da diversi microbiologici, immagina che molti di coloro oggi in quarantena potrebbero non entrarci, perchè non sarebbero considerati contagiosi. Questo anche sulla base di uno studio fatto tra 1.422 positivi nella provincia trevigiana, Marca: nel 53% dei casi sono stati fatti 26 cicli di amplificazione per trovare il visus, nel 49,58% dei casi la positività è stata trovata tra i 26 e i 35 cicli; nel 3,31% dei casi si sono superati i 35 cicli. Ciò significa che vengono poste in isolamento persone risultate positive e con carica virale bassissima, oltre ai loro familiari e contatti più stretti. Inoltre in molti casi vengono evidenziati solo dei pezzetti di virus, che di fatto non si replicano" - continua Rigoli - quindi non ha senso isolare queste persone per 14 giorni e poi sottoporre a tampone tutti i loro contatti più stretti. Così si bloccano le famiglie e le loro attività".