TREVISO - Scarseggiano ingegneri e progettisti, ma anche operai specializzati nella metalmeccanica, elettrotecnica e in edilizia. Per cercare di favorire un miglior incontro domanda offerta di lavoro, la Camera di commercio di Treviso e Belluno, lancia un nuovo piano di tirocini e stage in azienda per laureati e diplomati. Dopo i buoni risultati della tornata 2018-19, con 16 tirocini completati e 9 assunzioni, su 19 attivati nel complesso, saranno ampliate le esperienze formative post laurea: 30 i posti a disposizione, nel triennio 2020-22, in collaborazione con l'università di Venezia Ca' Foscari. A questi si aggiungono 45 stage per ragazzi tra 18 e 25 anni in possesso di diploma o qualifica professionale, curati tramite la società controllata T2ì. L'ente camerale ha stanziato rispettivamente 140mila e 100mila euro per le due inizitive per intergrare i compensi già previsti per legge. Così il tirocinante laureato arriverà a percepire 1.100 al mese, il diplomato circa 700 euro.
Duplice l'obiettivo, come spiega il presidente della Camera di commercio trevigian- bellunese Mario Pozza: da un lato avvicinare i giovani dal mondo del lavoro, dall'altro favorire l'apertura delle pmi a nuove competenze, consentendo loro anche di attrarre nuovi talenti.
Previste anche facilitazioni per le aziende ospitanti, che di fatto disporranno di un pacchetto chiavi in mano, e i progetti saranno studiati ad hoc e seguiti costantemente: nessun rischio, assicurano da piazza Borsa, che i partecipanti finiscano a fare fotocopie o cappuccini.
La Camera di commercio, che sta facendo partire un'ampia indagine tra 15mila imprese iscritte sul gradimento dei propri servizi, guarda anche al lavoro autonomo: "Svolgiamo un migliaio di colloqui all'anno con ragazzi che voglio aprire una loro impresa - spiega il segretario generale Romano Tiozzo -. Circa il 10% di questi incontri si concretizza poi in un progetto imprenditorile vero e proprio. E' un modo per diffondere la cultura d'impresa contrastare il calo di ditte".
Secondo l'Indagine Excelsior, periodica rilevazione dei fabbisogni occupazionali del sistema produttivo condotta da Unioncamere, le imprese trevigiane prevedono 13.460 assunzioni tra settembre e novembre, quelle bellunesi 2.880. Pur con un calo dei posti offerti rispetto al corrispettivo periodo 2019, molte aziende si attendono difficoltà nel trovare i profili richiesti: per ingegneri e progettisti addirittura in 80 casi su cento, per operai specializzati e tecnici tra il 50 e il 60% dei casi, come ricorda Federico Callegari, responsabile dell'Ufficio studi della Camera di commercio.