Agriturismi, take away e consegne a casa
COVID, COLDIRETTI: PER L'AGRICOLTURA PADOVANA MENO 15 MILIONI A NOVEMBRE
Necessari interventi strutturali per le aziende, riparte il delivery
PADOVA - Agriturismi e cantine sempre più “social” per far fronte agli effetti delle restrizioni degli ultimi Dpcm. Oltre ad essere ripresa a pieno ritmo la consegna a domicilio dei pasti a kmzero le aziende agricole impegnate sul fronte agrituristico e della viticoltura hanno intensificato l’attività “social” per raggiungere i propri clienti, a partire dai più affezionati a quelli occasioni, con le loro proposte, dai menù per cene e pranzi in famiglia alle idee regalo a “km zero” da consegnare a domicilio, con la possibilità di ordinare in tempo reale via WhatsApp e usare lo stesso canale per ricevere le ricette del giorno, le offerte del momento e altre proposte. E’ quanto emerge da un monitoraggio di Coldiretti Veneto che in base ai dati degli operatori agrituristici di Terranostra coinvolti nel servizio registra un deciso ritorno al food delivery in tutte le sue accezioni. Già i precedenti fine settimana quattro famiglie venete su dieci hanno ordinato al telefono oppure on line il menù preparato dai cuochi contadini di Campagna Amica – commenta Coldiretti. A far scattare il boom di richieste non solo il Dpcm che impone la chiusura degli esercizi dalle ore 18.00 e il rischio che anche il Veneto finisse in “area arancione” con una ulteriore stretta, ma soprattutto la voglia di ricette della tradizione con ingredienti di qualità stagionali da condividere con gli amici in un contesto di sicurezza tra le mura domestiche.Le limitazioni alle attività di impresa devono dunque prevedere un adeguato sostegno economico lungo tutta la filiera e misure come la decontribuzione protratte anche per
le prossime scadenze superando il limite degli aiuti di stato, conclude Coldiretti Padova.Tutte le realtà agrituristiche sono pronte per accogliere clienti e lavoratori anche a mezzogiorno - sottolinea Scaramuzza – le strutture, spesso localizzate nelle aree marginali, in aperta campagna dispongono di ampi spazi e consentono agli ospiti di rispettare le precauzioni e le regole della distanza”. Tutte queste esperienze innovative hanno incoraggiato Coldiretti a chiedere alla Regione Veneto la rivisitazione dei pilastri legislativi che dovranno essere ripresi durante la nuova legislatura come la legge regionale per il consumo della produzione agroalimentare di origine regionale per guidare la predisposizione degli appalti pubblici a favore della ristorazione collettiva, quella agrituristica che non può non tener conto di quanto sperimentato durante il Covid 19 con il potenziamento del varie proposte di cibo porta a porta, una rinnovata e maggiore attenzione ai mancati redditi degli agriturismi che per effetto delle nuove disposizioni dovranno chiudere per l’ora di cena e l’aggiornamento della normativa dell’agricoltura sociale per riconoscere i parametri sanitari delle fattorie che offrono servizi ed assistenza alle fasce deboli”.














