TREVISO - Ad oggi ci sono 524 positivi nella provincia di Treviso. Tanti tamponi sì, ma un numero esagerato di positivi nonostante il mini lockdown.
"Purtroppo i contagi dipendono dalle uscite di persone che sono in quarantena. Persone che escono nonostante la positività e che si rendono irreperibili telefonicamente nonostante la quarantena e sono incontrollabili. Comportamenti poco etici da evitare. Chiederò al prefetto quindi di aumentare i controlli" - così esordisce Il dg Francesco Benazzi nel punto stampa di oggi.
Il rapporto numero tamponi e numero positivi è alto: 14% , sopra la media nazionale. Come popolazione dobbiamo applicare le regole, se no i contagi aumentano. Una fase di plateau che continua da mesi, un rapporto tamponi positivi da scongiurare. E i pranzi di Natale non hanno aiutato. Le regole evidentemente non sono state rispettate. Oggi in provincia di Treviso ci sono 524 positivi, 10 decessi, 34mila495 guariti dato confortante. 16070 positivi totali. 45 terapie intensive occupate nell’ulss 2 trevigiana. Tanti contagi, fortunatamente molti di essi asintomatici. L’indice di Rt della provincia è sotto l’1, fortunatamente.
“Dobbiamo evitare di portare le persone in terapia intensiva, dobbiamo evitare i contagi” - continua Benazzi - Ogni morte per noi è uno strazio”.
Per quel che riguarda i centri servizi, sono 541 i positivi tra operatori e ospiti:
Gli operatori positivi sono 208, cioè il 3%; e gli ospiti positivi sono 333, cioè il 6,55%.
Andamento dei positivi e quarantene dipendenti Ulss 2: 246 positivitotali. Gli oss in isolamento domiciliare sono 36, e 10 sono in quarantena, fuori dal lavoro a causa del Covid.
102 sono gli infermieri fuori dal lavoro, 26 i tecnici e 26 i medici, tutti positivi fuori dal lavoro.
L’unico segnale buono riguarda le nuove assunzioni:
Ci sono stati diversi avvisi a tempo determinato per infermieri. La difficoltà maggiore riguarda i medici: “Non troviamo gli specialisti – afferma Benazzi - questo ci porterà a chiudere delle unità operative se si continua così. Unità che sono sempre rimaste aperte, gli interventi urgenti sono sempre proseguiti, le emergenze gestite, ma non troviamo gli specialisti”.
Riguardo alla campagna vaccinale, cominciata ieri al Ca’ Foncello, sono state somministrate 1200 dosi di vaccino: c’è stata un’adesione totale del personale sanitario dell’Ospedale di Treviso. Oggi sono programmate altrettante dosi di vaccino e l’afflusso nella sala convegni dell’ospedale è altrattanto massiccio.
“La vaccinazione di massa è l’unica modalità per uscire da questa situazione ed evitare milioni di morti” ha affermato il dottor Dalla Barbara. Le dosi sono giunte il 30 dicembre in Veneto. Oggi e domani proseguono le vaccinazioni al Ca Foncello, domani a Montebelluna e Vittorio Veneto. Poi mercoledì partiranno le somministrazioni a Castelfranco, Oderzo e Conegliano.
Personale sanitario vaccinato per primo, per poi passare ai centri servizi dal 5 gennaio e il personale del territorio: medici di famiglia, pediatri, volontari e personale dei distretti, che entro il mese di gennaio saranno tutti vaccinati, esaurendo così le 30mila dosi ricevute. A febbraio ci sarà il richiamo con la seconda dose di vaccino per chi è stato vaccinato.
“E’ importante che gli enti regolatori approvino i nuovi vaccini – afferma Dalla Barbara - aumentando la disponibilità al vaccino. Servono più dosi”.
L’immunità di gregge sarà raggiunta con il 65% della popolazione vaccinata, per questo l’Ulss 2 raccomanda di farsi vaccinare, oltre alle raccomandazioni fatte fino ad oggi che sono quelle di evitare i contatti il più possibile, lavarsi le mani spesso e indossare sempre la mascherina. “Noi siamo pronti per vaccinare tutti” ha concluso Benazzi, con un augurio sereno e prospero per il 2021.