TREVISO - La Fondazione Benetton Studi Ricerche propone martedì 19 e martedì 26 gennaio alle ore 18 due incontri online, sulla piattaforma Zoom, dedicati, il primo, all’affascinante tema dei “giochi di carta” attraverso la collezione di stampe e lo sguardo dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, e, il secondo, al racconto della storia e delle caratteristiche di «Ludica. Annali di storia e civiltà del gioco», la rivista pubblicata dalla Fondazione dal 1995, in coedizione con Viella, e giunta al suo ventiseiesimo numero, una delle prime in Europa, e oggi l’unica, a occuparsi di storia del gioco.
Gli incontri sono organizzati nell’ambito del settore di ricerca, edizione e divulgazione che la Fondazione Benetton Studi Ricerche dedica dall’inizio degli anni novanta alla ludicità.
«Che il gioco sia anche una cosa seria, sebbene possa parere strano, è un indiscutibile dato di fatto» scrive Gherardo Ortalli, principale responsabile scientifico di questo campo di attività della Fondazione.
«Si pensi a quanti si impegnano nel gioco senza risparmio di fatiche, costi e obblighi, con un fervore e una diligenza che magari non mettono nelle incombenze più impegnative del vivere quotidiano. E si pensi alla dolce leggerezza del gioco infantile. Ma l’esserne seriamente coinvolti non toglie al giocare il fondamentale aspetto ludico. L’evasione dalla routine, l’immergersi nel mondo del fantastico, l’adattarsi a regole lontane dagli obblighi della normalità è una piccola conquista, una risorsa a cui non conviene rinunciare».
E non va dimenticato il denaro, come «strumento di gioco, da quello più innocente che può risolversi in un biglietto della Lotteria di Capodanno o nel puntare su un bicchiere di vino, fino a quello drammaticamente pesante che diventa una vera patologia. Il gioco tra realtà e fantasia, tra libera distensione e drammatico coinvolgimento è, in sostanza, una componente fondamentale del vivere sociale, in ogni tempo e dovunque».
Protagonisti dell’incontro di martedì 19 gennaio alle ore 18 saranno i “giochi di carta: le stampe dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale. Storia e significati tra passato e presente”.
Il Gabinetto delle stampe dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, afferente al Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, conserva una raccolta di circa 14.000 stampe di diverso genere, catalogate per tematiche di carattere antropologico e storico. Il settore del gioco, in particolare, è ampiamente illustrato attraverso una vasta raccolta di stampe che spaziano dal gioco dell’oca alle sue molte varianti, dal biribissi alla tombola, dalla dama agli scacchi, fino ai mazzi di carte dalle tipologie più varie e ai giochi all’aperto. Ne parleranno Leandro Ventura, direttore dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, le antropologhe Stefania Baldinotti e Cinzia Marchesini, e la storica dell’arte, responsabile del Gabinetto delle stampe, Anna Luce Sicurezza, funzionarie del medesimo istituto. Introdurrà e coordinerà l’incontro Gherardo Ortalli.
Martedì 26 gennaio alle ore 18 si parlerà di «Ludica. Annali di storia e civiltà del gioco». Una rivista internazionale, crocevia di studi sulla ludicità dall’antichità alla prima età contemporanea. Diretta da Gherardo Ortalli, la rivista costituisce un contributo chiave, e pressoché unico nella sua specificità, alla riflessione su caratteri e valori assunti dalle “cose del gioco” nel corso dei secoli, raccogliendo interventi di carattere vario per natura, contenuti, ma soprattutto per le molteplici ottiche d’osservazione, all’intersezione tra campi diversi della ricerca (storia, archeologia, storia dell’arte, antropologia...), con attenzione particolare ai contesti storici e sociali, nonché, ad esempio, all’iconografia del gioco. Nei suoi 26 volumi la rivista ha potuto contare sulla collaborazione di diverse centinaia di studiosi provenienti da ogni area geografica e linguistica e da svariati ambiti di studio.
Ne parleranno Alessandro Arcangeli, Università di Verona, Gherardo Ortalli, Fondazione Benetton, Alessandra Rizzi, Università Ca’ Foscari Venezia, e Bernd Roeck, Università di Zurigo, tutti membri del Comitato scientifico della rivista, con Marco Dotti, giornalista, docente di “professioni dell’editoria” all’Università di Pavia, autore di numerose pubblicazioni dedicate, tra l’altro, alla ludopatia.