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Reportage
LE INTERVISTE DI RADIO VENETO UNO

Le Interviste di Radio Veneto Uno


Le nostre interviste andate in onda al termine del Giornale Radio Da questi link è possibile ascoltare e scaricare le interviste e i nostri approfondimenti andati in onda al termine del Giornale Radio ANTONELLO PEATINI Presidente provinciale FNAARC- ConfcommercioSTEFANO...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/353: UOMINI & DONNE, SETTIMANA DI GRANDI TORNEI

Si sono giocati Wgc e PortoRico Open e Gainbridge Lpga


STATI UNITI - Questa settimana il PGA si sdoppia, mette in campo il World Golf Championships a Bradenton in Florida, e il Puerto Rico Open a Rio Grande in Porto Rico. Oltre a questi due, ad attrarre l’attenzione c’è il secondo evento stagionale del massimo circuito americano...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/352: FINALE A SORPRESA AL GENESIS, HOMA VINCE AL SUPPLEMENTARE

Il beniamino di casa supera all''ultimo giro Burns, sempre in testa


LOS ANGELES (USA) - Era alla 95esima edizione questo torneo del PGA Tour, a cui hanno partecipato ben otto tra i migliori dieci giocatori al mondo. Si è disputato al Riviera Country Club, nel Temescal Gateway Park, situato entro i confini della città di Los Angeles; un territorio...continua

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Il sindaco Conte: "Testimonianze siano senza ideologia per condannare ogni estremismo"

NELLA GIORNATA DEL RICORDO INAUGURATA A TREVISO VIA NORMA COSSETTO

La studentessa violentata e infoibata nel 1943


TREVISO - Questa mattina, in occasione del Giorno del Ricordo dei massacri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata, è stata inaugurata la nuova via intitolata a Norma Cossetto, studentessa universitaria di Santa Domenica di Visnada, violentata, uccisa e gettata in una foiba nel 1943.
Il sindaco di Treviso Mario Conte, prima della scopertura dell’insegna, ha sottolineato che le iniziative che ricordano le vittime degli orrori e della sopraffazione, «devono essere assolutamente scevre da ogni ideologia o appartenenza e rappresentare una condanna comune e ferma all’odio e all’estremismo oltre che un invito a far sì che la testimonianza, che fra qualche anno non potrà più essere diretta, giunga alle nuove generazioni».
Nuove generazioni rappresentate dagli studenti delle scuole medie Coletti, situate proprio nei pressi della laterale di via Santa Bona Nuova che hanno suonato l’inno nazionale e ascoltato l’accorata e commuovente testimonianza di Andrea Patelli, istriano e membro di ANVGD: «Pensate se a 9 anni vi costringessero a lasciare la vostra terra, i paesi di cui conoscete ogni singola pietra. Siete fortunati a vivere in un paese libero e democratico». Presente anche il Prefetto Maria Rosaria Laganà, che ha sottolineato come la vicenda di Norma Cossetto rappresenti una nazione intera e che la sua storia debba unire le comunità nella condanna alla violenza sulle donne.
Una seconda cerimonia si è tenuta alla lapide degli esuli giuliano dalmati, in via Scarpa, nei pressi della Chiesa Votiva. Dopo il momento di raccoglimento sulle note del Silenzio è stata letta da alcuni esuli di ANVGD l’Invocazione per le vittime delle foibe, scritta da Monsignor Antonio Santin.

Presente alla cerimonia anche il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Tommaso Razzolini, che poi ha presenziato anche ad analoghe commemorazioni a Montebelluna e Valdobbiadene. “Desidero plaudire alle iniziative promosse oggi dalle amministrazioni comunali del territorio trevigiano - afferma il consigliere regionale Tommaso Razzolini. Celebrare oggi il Giorno del ricordo significa commemorare tutte le vittime e i martiri delle foibe lungo il confine orientale d’Italia, ma anche dell’esodo giuliano, fiumano e dalmata di un popolo colpevole solo di essere italiano”. “Sia l’occasione per condannare - prosegue Razzolini - ogni forma di propaganda, revisionismo o riduzionismo nei confronti dei crimini commessi dai partigiani titini e da ogni forma di totalitarismo di ieri e di oggi. Un’esigenza più che mai attuale visto che oggi continuano ancora ad esistere delle iniziative che vorrebbero negare o quantomeno minimizzare una pagina di storia così crudele”. “Come quel post assurdo redatto dall’Anpi di Brescia - conclude il consigliere di Fratelli d’Italia - che citando Eric Gobetti insinua come quella di Basovizza non fosse tecnicamente una foiba, ma un pozzo minerario abbandonato, oltre a sostenere che non ci siano prove documentarie certe di esecuzioni e sepolture. Questa forma di revisionismo deve finire”

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