TREVISO - Nuovi sequestri di pellet contraffatto o non conforme sono stati eseguiti dai finanzieri del Comando Provinciale di Treviso che, nel corso dei controlli al casello autostradale di “Venezia Est”, hanno intercettato alcuni autoarticolati provenienti dall’Est Europa e diretti in varie regioni d’Italia (Calabria, Lazio, Puglia, Campania), con a bordo 118 tonnellate di pellet, di cui 94 riportanti indebitamente il marchio ENplus®, comprovante l’alta qualità del prodotto, mentre 24 sono risultate prive delle informazioni in lingua italiana sulle caratteristiche del prodotto e sulle modalità d’impiego.
Mentre le 12 persone coinvolte nel traffico internazionale del prodotto contraffatto sono state denunciate alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Treviso, per i reati di contraffazione e ricettazione, per il carico privo di indicazioni in italiano il responsabile è stato segnalato alla Camera di Commercio di Treviso-Belluno per l’applicazione delle sanzioni amministrative previste dal Codice del consumo.
A insospettire le Fiamme Gialle della Compagnia di Treviso circa la genuinità dei carichi è stata la mancata indicazione, nelle lettere di vettura internazionale esibite dai conducenti, dei luoghi di destinazione o dei nomi delle imprese destinatarie del pellet, che poi si è accertato era destinato a essere venduto al dettaglio, in sacchetti da 15 kg, in provincia di Cosenza, Foggia, Roma, Napoli e Caserta.
Gli ulteriori approfondimenti, svolti con l’ausilio dell’A.I.E.L. (Associazione Italiana Energie Agroforestali), che ha la propria sede operativa a Legnaro (PD), licenziataria del marchio ENplus® per il territorio italiano, hanno permesso di verificare che il pellet era stato prodotto da società con sede in Croazia e Ucraina, non autorizzate all’utilizzo del marchio di certificazione di qualità; il prodotto sequestrato era quindi stato confezionato in buste, sulle quali erano stati poi apposti, da parte di distributori lituani, estoni, cechi e sloveni, codici identificativi di certificazione ENplus® scaduti.
Il pellet, in base alle dichiarazioni dei conducenti di nazionalità croata e ucraina e alla documentazione di viaggio consegnata nel corso dei controlli, è entrato in Italia attraverso i valichi di confine delle province di Udine, Gorizia e Trieste, prima di essere bloccato dai finanzieri trevigiani.
Questi nuovi interventi vanno ad aggiungersi agli imponenti sequestri eseguiti negli ultimi mesi da parte della stessa Compagnia Treviso e della Tenenza di Castelfranco Veneto, che hanno impedito l’immissione in consumo di un totale di oltre 160 tonnellate di pellet contraffatto, falsamente certificato o riportante la falsa indicazione di origine “Made in Italy”.
L’operazione delle Fiamme Gialle trevigiane, svolta a tutela dei consumatori e degli operatori onesti e rispettosi delle regole, rientra nel rafforzamento del dispositivo permanente di contrasto ai traffici illeciti di merci, attuato tramite un costante presidio delle tratte autostradali interessate dai maggiori flussi veicolari.