PADOVA - Non solo Alta Velocità. Accanto alle grandi opere c’è la necessità di sbloccare le altre, cosiddette minori, essenziali alle connessioni interne e internazionali di un territorio tra i più dinamici in Italia ma dipendente da collegamenti veloci. «Il completamento dopo Castelfranco e il potenziamento della SR 308 in direzione Padova Est, l’adeguamento della SP 47 Valsugana connessa alla variante di Bassano e il loro innesto veloce nella Superstrada Pedemontana Veneta (raddoppio Bretella di Loria) sono opere fondamentali e interconnesse per tenere collegati ai corridoi verso il Centro e il Nord Europa i territori di tre province ad alta densità produttiva (Padova, Treviso, Vicenza), che realizzano il 65% delle esportazioni del Veneto e l’intero surplus commerciale di 18,3 miliardi di euro. Ma anche per massimizzare la rilevanza strategica e i benefici economici e ambientali di una grande opera lungamente attesa come la Pedemontana Veneta, in termini sia di collegamenti veloci e capillari con le aree interne sia di decongestione dei flussi di traffico, quindi di mobilità più sostenibile e qualità ambientale urbana». Così Paola Carron, Vicepresidente di Assindustria Venetocentro per il Territorio e Infrastrutture, all’indomani del vertice con i Presidenti di Provincia, i Sindaci e le categorie economiche sul collegamento tra SR 308 e Pedemontana.
«In queste settimane decisive per le scelte sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) - dichiara Carron - lanciamo a nome di migliaia di imprese un grande appello alla responsabilità sul futuro del nostro territorio. Chiediamo alla politica locale e agli amministratori di dare alla proposta del territorio alla Regione Veneto e al Governo quello spirito unitario che fino ad oggi ha fatto fatica ad emergere e da cui deriva solo un aggravarsi del ritardo e dei costi logistici che frenano le imprese. Una proposta forte, unitaria e in tempi molto stretti, che rilanci e allarghi all’asse Padova-Bassano quella del 2019 fra tre Province e venti Comuni sulla 308, tolga alibi alla Regione e al Governo e attivi ogni via per vedere inseriti nel PNRR il completamento o la realizzazione di queste opere essenziali per la ripresa di tutto il Veneto centrale e la previsione di adeguati investimenti».
«Una proposta unitaria e condivisa del territorio - sottolinea Carron - potrà trasmettere il senso di urgenza, accrescere le possibilità di una risposta positiva e organica nel Recovery Plan. Sappiamo che non sarà semplice, perché il Recovery è concentrato sulle direttrici e le grandi opere strategiche, e anche rispetto ai tempi previsti dall’Ue per la progettazione e l’esecuzione dei lavori, che potrebbero costringere la Regione o il Governo ad una scelta selettiva. Ma a prescindere dalle risorse del Recovery, resta l’inderogabile priorità di dare a questo territorio almeno un innesto veloce ed efficiente nella Pedemontana, che innervi in modo capillare le aree interne, per dare sollievo a una rete stradale da anni satura, inadeguata a sostenere il potenziale di sviluppo e anche l’aumento di traffico futuro con l’entrata in servizio della SPV (da 45mila auto al giorno da Castelfranco a Padova a 80mila) e causa negli ultimi anni di mancati investimenti o di trasferimenti di attività. E di procedere nell’immediato alla riqualificazione urgente della 47 Valsugana».