TRE PICCOLE IMPRESE SU QUATTRO ESCLUSE DAI RISTORI
Per Cna troppo alto il calo del 33% fissato dal governo
“Sarebbe un risultato inaccettabile per milioni di artigiani e piccole imprese in tutta Italia schiacciate da una crisi economica senza precedenti e che ripongono grandi aspettative rispetto alle assicurazioni annunciate da esponenti dell’esecutivo e della maggioranza sul sostegno alle attività economiche» afferma Alfonso Lorenzetto, presidente di CNA territoriale di Treviso. L’associazione imprenditoriale rilancia l’allarme chiedendo al governo di rivedere criteri e tempi del decreto. Secondo le simulazioni effettuate dal Centro Studi di CNA sulle contabilità di 12mila ditte con fatturato fino a 5 milioni di euro. nel 2020 l’81,2% delle aziende ha registrato diminuzioni del giro d’affari ma solo una su quattro di queste ha accusato una perdita superiore al 33% rispetto all’anno precedente. Dunque, il 75% delle imprese, pur avendo patito una flessione degli incassi, rimarrebbe tagliato fuori dai ristori. E per molti sarebbe una beffa, poiché la percentuale è di poco inferiore al limite. In base alle stime dell’associazione, peraltro, anche chi accederà ai benefici, riceverà in media non più di mille euro.
«Va dunque cancellata la soglia del 33% sostituendola con un meccanismo di decalage, che riduca progressivamente il beneficio – ribadisce Lorenzetto -. È necessario, inoltre, ampliare il periodo sul quale commisurare gli indennizzi e concentrare il ristoro soprattutto sulle imprese più piccole maggiormente colpite dalla pandemia. Il Governo tenga presente che ci sono intere categorie, mi riferisco al settore, eventi, cultura-spettacolo, turismo, fitness, etc. che non lavorano da oltre un anno e hanno azzerato i fatturati e non sanno più come tirare avanti, perché i ristori o non sono mai arrivati o sono stati irrisori».
Cna propone anche di ampliare il periodo di riferimento oltre la media del singolo mese e sollecita ad accelerare i tempi: a tre mesi dall’approvazione dello scostamento di bilancio, il provvedimento sui ristori non è ancora in vigore.