"Doccia fredda dopo l'approvazione del masterplan"
AEROPORTO, TAGLIO AGLI STIPENDI DEGLI ADDETTI ALLA SICUREZZA
I sindacati respingono la richiesta di una riduzione del 25%
“I toni trionfalistici di Save e delle istituzioni locali non trovano ragione se non viene garantito il lavoro di qualità e la continuità salariale e occupazionale – affermano Alberto Irone, Patrizia Manca e Massimo Marchetti, rispettivamente segretari generali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil territoriali –. Questa prospettiva di drastico ridimensionamento dei salari degli addetti alla sicurezza aeroportuale del Canova impiegati nella società del Gruppo Save, la Triveneto Sicurezza Srl, è una doccia fredda dopo la notizia dell’approvazione del masterplan che apriva a una nuova fase”.
“Il Canova non può diventare una scatola vuota, senza lavoratori e senza buona occupazione – sottolineano i segretari generali di categoria”. Una posizione questa già espressa unitariamente dai Sindacati anche a livello confederale.
“È più che necessario garantire i posti di lavoro di chi già sta soffrendo da un anno a questa parte – aggiungono Irone, Manca e Marchetti –. Non è dunque accettabile che se da una parte si investe sullo sviluppo dell’aerostazione dall’altra si tagli sui salari di chi vi opera. Una scelta che porterebbe diversi lavoratori a cercare altro impiego per poter far capo ai bilanci familiari. Se Save ha a cuore il destino dello scalo trevigiano, non solo in termini di profitto ma anche di responsabilità sociale d’impresa, riveda questa decisione quanto prima. Così anche le nostre Istituzioni locali, che al di là dei trionfalismi, devono metterci la faccia e intervenire direttamente perché in ballo c’è il lavoro dei trevigiani”.