Il prossimo appuntamento si svolgerà lunedì 5 aprile
MUNCH E VAN GOGH: IL NUOVO WEBINART DI MARCO GOLDIN
Una lezione dello studioso sui due grandi artisti
PADOVA - Il canale tematico “I webinart di Marco Goldin”, lanciato nello scorso mese di gennaio, si è dimostrato subito un grande successo e adesso lo studioso propone il quinto appuntamento. Si tratta di un vero e proprio corso di storia dell’arte tra Ottocento e Novecento.
Ha dichiarato Marco Goldin: “Se posso, per una volta, spendere una parola prima della lezione, credo che questa su Munch e Van Gogh sarà da non perdere. Una vicenda, quella dei due grandi artisti, che li ha visti intrecciare più volte le loro vite, anche se non si sono mai incontrati di persona.
Quindi qualcosa di nuovo per il pubblico, nella cornice di opere meravigliose, dall’ “Urlo” fino alle notti stellate”.
Il primo sfiorarsi tra i due è la permanenza ad Anversa nello stesso 1885, per un soggiorno di studio. Da lì entrambi proseguiranno verso Parigi. Munch poi tornerà nella capitale nel 1889 e vivrà in Francia piuttosto stabilmente fino al 1892. Nel corso della sua permanenza a Parigi, Munch visiterà il “Salon des Indépendants” del 1890, quello in cui comparivano dieci quadri di Van Gogh.
È la conoscenza diretta dell’opera di Vincent, che da quel momento lo influenzerà non poco. In quella mostra, tra l’altro, l’opera di Van Gogh viene accolta molto favorevolmente da tanti colleghi artisti, da Monet a Gauguin, che ne parlano con Theo.
In quello stesso 1890, Munch visita sempre a Parigi anche una mostra di stampe giapponesi ospitata all’École des Beaux-Arts. La stessa mostra che molto probabilmente vedrà anche Vincent nei tre giorni trascorsi in città a metà maggio, provenendo da Saint-Rémy e prima di prendere la strada per Auvers.
Il critico francese Thadée Natanson sarà il primo, nel 1897 in “La Revue blanche”, a scrivere dell’influenza di Van Gogh su Munch.
Questa puntata straordinaria de “I webinart di Marco Goldin”, lunedì 5 aprile alle 21 su Zoom, sarà quindi arricchita da un meraviglioso apparato di immagini, così da mostrare puntualmente quanto Munch, nella creazione delle sue opere tanto celebri, abbia tratto da Van Gogh.