Il Comitato provinciale per la sicurezza rafforza i controlli
RISTORANTI COME FINTE MENSE PER LAVORARE IN ZONA ROSSA
Servivano anche lavoratori autonomi e professionisti
Le forze dell'ordine hanno individuato diversi casi di ristoranti che servivano pasti a lavoratori autonomi e liberi professionisti, facendo passare questa attività come servizio di mensa. Così la possibilità era anche pubblicizzata sui social dei pubblici esercizi. La cosa, però, è vietata: il Dpcm del 2 marzo, infatti, prevede la sospensione della ristorazione, ad eccezione delle mense e del catering continuativo destinati solo ai dipendenti di aziende con le quale è in essere un'apposita convenzione.
"Il Ministero dell’Interno - spiega una nota della Prefettura - ha recentemente confermato che non è consentita, in quanto non riconducibile alle succitate attività di mensa o catering continuativo, la possibilità per il titolare di partita IVA o libero professionista di instaurare con un pubblico esercizio un rapporto contrattuale di somministrazione al tavolo di alimenti e bevande, non essendo in questi casi configurabile un connotato indefettibile del servizio di mensa o catering, rappresentato dalla ristorazione collettiva.
In tal senso il Prefetto ha diramato recentemente una direttiva agli Amministratori degli Enti Locali, per i controlli di competenza, ed alle Associazioni di categoria.
Nel corso della riunione, il Comitato Provinciale ha dunque disposto mirati servizi di controllo e vigilanza da parte delle Forze di Polizia specificatamente diretti a contrastare l’elusione delle suddette disposizioni che, si ricorda, hanno la finalità di prevenire il contagio da Covid-19.