TREVISO - L'Auser di Treviso, per bocca del suo presidente provinciale Umberto Tronchin, lancia un appello a tutti i sindaci della Marca per un nuovo progetto sociale. Un vero e proprio "manifesto", in vista delle scelte sull'utilizzo delle risorse del Recovery Plan destinate ad arrivare anche sul territorio.
Ecco l'intervento di Umberto Tronchin:
"Siamo di fronte alla più complicata situazione sociale mai vissuta dal nostro Paese, che si somma a ritardi storici nell’analisi della società: della sua evoluzione, dei suoi bisogni, dell’aiuto, dell’integrazione e dell’intergenerazionalità. Poco o nulla si è fatto per realizzare progettualità che guardino a come sia evoluta a curva demografica del nostro paese, a come la denatalità sia oggi un problema, a come si riarticolino le composizioni demografiche, alle difficoltà per i giovani di diventare autosufficienti e a come garantire alle persone anziane il diritto di un invecchiamento dignitoso a partire dalla possibilità di conservare una vita autonoma e sociale.
Per queste ragioni, il sistema Auser della provincia di Treviso – 65 circoli costituiti, 20 università popolari, una platea di circa novemila iscritti - si propone di essere promotore e attore di nuove strategie.
E offre a tutti i sindaci di mettersi a disposizione di questa nuova strategia.
Nel merito:
- Un piano per le famiglie, che vada oltre l’assegno unico, che definisca nei contratti di lavoro e nelle politiche del governo azioni dove la maternità e la paternità siano valorizzate e non percepite come momenti di disagio per le attività produttive: il sistema fiscale garantisca le risorse;
- Una casa per i giovani, agevolare la possibilità di una vita autonoma da parte dei giovani, ostacolata da precarietà del lavoro, affitti troppo alti, stipendi troppo bassi. Lo Stato diventi il garante di queste necessità individuando le forme più idonee alla realizzazione delle aspettative legittime che la Costituzione prevede;
- Dare realizzazione alla legge sul Dopo di noi: affrontare il grande tema della disabilità è prioritario e necessario;
- Superare la condizione di isolamento degli anziani che spesso vivono in solitudine, privi di una vita sociale, in case inadatte alle loro condizioni e per le quali molto spesso la soluzione sono le Rsa;
- E’ indispensabile dare risposte e possibilità concrete alle donne che fuggono dalla violenza, ritrovano e spazi di integrazione e nuove occasioni di vita.
E’ necessario, anche in provincia di Treviso, che tutti i soggetti sociali - le istituzioni, gli enti, i sindaci, il mondo del volontariato - trovino una sintonia attorno a un progetto nuovo.
- Dobbiamo diventare tutti volontari, in una sorta di servizio civile multigenerazionale, mettersi a disposizione dei bisogni collettivi con politiche di aiuto tra le generazioni;
- Favorire la realizzazione di sistemi abitativi che garantiscono integrazione, bassi costi, autonomia, convivialità, aiuto e mutualità. Questa idea, anche in provincia di Treviso, potrebbe essere declinata nella realizzazione di appartamenti di 50 metri quadri, privi di barriere architettoniche, con spazi comuni per garantire la convivialità, collocati nelle città e nei centri urbani in modo da garantire la vita sociale (bar, caffe, giornale, piccole spese). Per i giovani, in cambio di piccoli aiuti alle persone anziane, vanno garantiti affitti compatibili con le loro risorse
Tutto questo si può fare, all’interno di un nuovo patto sociale tra istituzioni, cittadini e volontariato che metta al centro dei progetti le persone e i bisogni.
Costruiamo un orologio che si metta in sintonia con la società post-pandemia e ridefinisca un nuovo modello di convivenza sociale. Il Next Generation Eu sia anche questo".