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L'EUROPA INCONTRA IL VENETO
L'Europa e la questione greca: tra rigore e solidarietĂ
BRUXELLES - "L'Europa incontra il Veneto" si concentra sull'attualità. Non potrebbe essere altrimenti: il dossier Grecia è in evidenza sulle scrivanie di tutti i dirigenti delle istituzioni europee e da settimane domina il dibattito pubblico nel Vecchio Continente. Nel nostro spazio di approfondimento, in collaborazione con il gruppo dell'Efdd all'Europarlamento, proveremo ad andare oltre le polemiche e a capire cosa sta succedendo. La questione greca, ci spiega il professor Piercarlo Valtorta, presidente del Centro europeo risorse umane ed esperto di tematiche internazionali, ha un duplice risvolto: quello tecnico-economico, ma anche il fatto che, per la prima volta, si ipotizza apertamente l'uscita dall'Unione di uno stato membro.
Alcuni numeri per inquadrare la situazione: ad oggi il debito della Grecia ammonta a 325 miliardi di euro, pari al 180% del Pil. Questo importo in realtà dovrà essere estinto entro 32 anni e gode di condizioni favorevoli (un tasso ponderato da 1,5 a 2%). Il problema è costituito da due picchi di rientro: uno da 16 miliardi entro l'estate prossima, un altro da 15 entro il 2019. Due le posizioni a confronto: da un lato il governo Tzsipras chiede un allentamento dell'austerità per poter rilanciare l'economia ellenica, dall'altro i fautori del rigoroso rispetto dei patti, capeggiati dalla Germania. Se sotto il profilo operativo l'Eurogruppo pare aver raggiunto un accordo di massima, restano notevoli divergenze sul nocciolo strategico ideale della vicenda: ovvero l'interpretazione di quel principio di solidarietà tra stati membri, posto dai padri fondatori alla base della Comunità europea stessa. "Non è prevista un'uscita dall'euro, ma solo dall'Unione tout court - sottolinea il professor Valtorta -. Ma questa evenienza, più ancora che per la Grecia, sarebbe una sconfitta per l'Europa".
