TREVISO - Saranno i Cadence, i protagonisti del terzo appuntamento del Vivavoce Festival 2015, sabato 21 novembre al Sant'Artemio. Quattro uomini. Quattro microfoni. Nessuno strumento. Le luci del palco si abbassano, il brusio del pubblico si acquieta e l'armonia di quattro voci sorge riempiendo l'aria. Le melodie si dispiegano in un non so che di nuovo e familiare ad un tempo. Può essere una canzone di Joni Mitchell o Louis Prima. Può essere uno standard Bebop o l'arrangiamento sfacciato di una hit anni '80, ma con armonie mai sentite prima: tutta la ricchezza di una band ricreata con sole quattro voci, questi sono i Cadence, primo gruppo vocale del Canada. Con sede a Toronto, questo ensemble a cappella entusiasma il suo pubblico in tutto il mondo dal 1998.
Sia che portino il tutto esaurito in jazz club e sale da concerto, festival musicali o grandi happening, i Cadence mettono energia pura e entusiasmo contagioso in ogni canzone che cantano. I loro quattro album acclamati dalla critica - Cool Yule (2011), Speak Easy (2010), Twenty for One (2005) e Frost Free (2000) - hanno vinto o sono stati nominati per numerosi premi, tra cui 3 nomination ai Juno Awards e 10 al C.A.R.A. (Contemporary A Cappella Recording Awards), l'Oscar mondiale della musica A Cappella.
Hanno collaborato con i più grandi nomi della scena vocale internazionale: Bobby Mc Ferrin, Quincy Jones, Manhattan Transfer, Sarah Mc Lachlan, New York Voices, Swingle Singers.
Le performance live dei Cadence sono sempre un successo. Sono dotati di una miscela ipnotica di armonie complesse, intricati accordi, destrezza vocale e divertimento puro. Ogni concerto dei Cadence è uno show: humor, interazione con il pubblico, ma soprattutto un'incontestabile dimostrazione di genio musicale! Ciò che questi ragazzi possono fare con le loro voci ha bisogno di essere ascoltato per essere creduto.
La band è composta da David Lane (baritono e basso), Ross Lynde (tenore), Lucas Marchand (tenore), e Kurt Sampson (basso e percussioni vocali). Questa è la ricetta dei Cadence. Gli strumenti? …lasciamoli ai chirurghi!