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La nostra rubrica dedicata al mondo golfistico curata da Paolo Pilla
PILLOLE DI GOLF/4: ESCLUSIVO MA NON ELITARIO
Riflessioni sui valori alla base della nascita di questo sport

TREVISO - Si rinnova l'appuntamento con la nuova rubrica dedicata al mondo del golf in onda il martedì sera e il mercoledì mattina all'interno del nostro rotocalco Sport dalla Marca. In questa puntata - che potete riascoltare in streaming nel link - assieme a Paolo Pilla faremo delle riflessioni sulle origini (apparentemente) elitarie di questo sport.
"Il Golf, infatti, era considerato di élite più che altro per il motivo che agli albori, e ancora fino a pochi decenni fa, la gente non aveva tanto tempo da dedicare al gioco.
In Italia erano i ceti sociali più alti che se lo potevano permettere, ed ovviamente i più facoltosi. Con l’arrivo di condizioni di vita migliori seguite al dopoguerra, anche le cose di golf videro un cambiamento. Rispetto ad altri paesi, tuttavia, in Italia il Golf ha atteso molto di più per conquistare un certo interesse, e, di massa, ancora non si può dire che lo sia. Il golf appartiene alla tradizione e alla cultura anglosassoni, e gli italiani, con il loro temperamento latino, sono avvezzi a contesti sportivi ben più calorosi. A tutt’oggi qualcuno ancora pensa che sia per un’élite, ma così non è. I motivi per cui non può essere prerogativa dell’élite:
1 - Se fatto con l’attenzione alla spesa, è molto meno costoso di quanto si possa pensare.
2 - Anche se a prima vista possa sembrare strano, il golf è uno sport per UMILI, cioè per persone che abbiano una buona dose di modestia. Anche per i giocatori bravi, infatti, la flappa è sempre dietro l’angolo. Se puoi contare su una certa dose di umiltà, la flappa la accetti con il sorriso, altrimenti, dopo qualche tempo, concludi affermando che non è lo sport che fa per te. Questa, credetemi, è la regola, ma ci sono anche le eccezioni. Per fortuna non sono molte, le riconosci da lontano, e in genere amano frequentarsi tra loro.
Negli anni ’80 del secolo scorso, nasceva qualche struttura dal desiderio di alcuni appassionati che si consorziavano per la costruzione, tassandosi adeguatamente con il versamento di quote a fondo perduto. Fu questa una più spinta apertura al golf, seppure di persone abbastanza danarose. Dagli anni ’90 si ebbe lo sviluppo imprenditoriale del settore, e come risultato cominciarono a realizzarsi realtà più o meno importanti, nella ricerca del business. Lentamente si affacciava un maggior numero di neofiti che, riscontrato che non era poi indispensabile essere così ricchi per giocare a golf, facevano altri proseliti.
Non vi è dubbio che tra gli sport più esclusivi, il golf possa farla da padrone, ma è soprattutto riconducibile al tipo di struttura, dove magari l’impegno per la manutenzione risulta tanto oneroso. E’ come lo sci, si può andare a sciare al Cansiglio oppure a Sankt Moritz o come la vacanza al mare, a Riccione oppure a Saint Tropez.
Un residuo di élite fine a se stessa, tuttavia, esiste in ogni parte del mondo. Si possono trovare rari, campi da golf esclusivi in cui è permesso il gioco soltanto ai soci, a prescindere dai costi. Per i VIP (personaggi politici, calciatori, attori), ma sono molto pochi.
«Cerca di capire e poi di essere capito. Gli Dei hanno dato agli uomini due orecchie e una bocca per poter ascoltare il doppio e parlare la metà». Talete



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